Politica in fibrillazione: le riunioni si susseguono, i telefonini impazzano, sono giorni decisivi quelli che precedono il prossimo consiglio comunale, che in via ufficiosa si terrà il 23 dicembre. All'ordine del giorno l'approvazione del bilancio di previsione.

Una vigilia di Natale adrenalinica per il Sindaco Gaspari il quale tuttavia ostenta un'apparente tranquillità rispetto ad una situazione in continua evoluzione soprattutto sul fronte dell'opposizione dove si sussurra addiruttura di possibili accordi tra i vari schieramenti che avrebbero alla base il solo obiettivo di mandare a casa la giunta Gaspari.

Il PDL naturalmente è pronto a far cadere l'amministrazione in qualsiasi momento,e attende probabilmente le prossime mosse da parte dei vicini esponenti dell'UDC, nonché quelle dei "dissidenti" di centrosinistra dove i filo donatiani Libero Cipolloni e Reno Menzietti stanno facendo un lavoro certosino per la raccolta firme alla mozione di sfiducia, che non è escluso possa essere presentata nel prossimo consiglio comunale.

Su questo Cipolloni e Menzietti si esprimono entrambi con un "ni", tuttavia confermano la linea dura: "a questo punto non si torna indietro, c'è un gruppo che si muove e che stà lavorando alla mozione di sfiducia, le firme per la sottoscrizione del documento al momento sono tre, ivi compresa  quella del socialista Mario Narcisi, ma - precisa Cipolloni - stiamo discutendo anche con Daniele Primavera di Rifondazione per valutare la sua posizione in merito".

Non si tratta per i due consiglieri del PD di una "mission impossible", alla luce delle criticità dagli stessi riscontrate in tre anni e mezzo di amministrazione Gaspari: "dal punto di vista urbanistico la città è ferma da anni - riferiscono - sul Piano di Spiaggia vi sono stati freni posti dalla Regione, del nuovo lungomare nessuna traccia, il Turismo non ha fatto passi avanti poiché sono mancati gli investimenti, insomma tante promesse fatte agli elettori che sono state puntualmente  disattese".

Parlare tuttavia di improvvisa frattura all'interno del PD sarebbe da ingenui, dato l'approssimarsi delle prossime elezioni regionali: "la nostra vicinanza a Sandro Donati è frutto di un rapporto consolidato ormai da tempo - precisano - ma il discorso di San Benedetto và da sé e sentiamo di doverci prendere le nostre responsabilità nei confronti degli elettori".

A questo punto sarà impossibile ricucire lo strappo "minacciano addirittura di buttarci fuori dal partito - dice Menzietti - ormai siamo di fronte a un muro di gomma, tuttavia siamo sereni, il consiglio comunale non è così lontano e chissà, potrebbe succedere di tutto".