Una fase difficile per la politica acquavivana: l'Amministrazione avrebbe i numeri per governare ma non può permettersi nemmeno un raffreddore e l'opposizione non vuole di certo esserne la stampella. Le difficoltà sono emerse a dicembre quando si è rinviata la seduta di approvazione del Bilancio per mancanza del numero legale; il fatto avrebbe dovuto ripetersi a gennaio se l'assessore regionale Sandro Donati non fosse ricomparso tra i banchi dell'opposizione per garantire il numero all'Amministrazione.

Bilancio Approvato, con l'astensione di Donati, il voto favorevole della maggioranza e l'assenza dell'opposizione, ma le polemiche continuano. Il Gruppo guidato da Daniela Straccia continua ad essere molto preoccupato, non solo per la precarietà dell'amministrazione che di certo non fa bene al paese, ma anche per quel Bilancio che non hanno voluto votare e che proprio non li soddisfa.

"Hanno pensato di svendere i beni comunali per far fronte alle spese correnti: questo l'opposizione non lo può accettare!". Tra i beni compare anche Casa Albertini in zona Farola, messa all'asta senza successo il 30 dicembre scorso; la legge prevede in questi casi una diminuzione del prezzo di vendita del 20%, cosa che non risulta dalle cifre in bilancio. La struttura sarebbe inoltre sottoposta a un vincolo che impone la destinazione a scopi sociali delle cifre riscosse dall'eventuale vendita. Tali fatti sono stati segnalati dall'opposizione in un esposto alla Corte dei Conti.

Alle minori entrate, dovute all'abolizione dell'ICI e alla scarsa vendita di loculi cimiteriali, non corrispondono minori uscite se è vero che le spese e le collaborazioni esterne non risultano ridimensionate. A questo va aggiunto l'aumento contrattuale di 16.000 euro per i dipendenti e la pessima gestione dell'appalto per lo scuolabus che avrebbe determinato uno spreco di 50.000 euro: cifre considerevoli per un Comune come Acquaviva.

Dal piano triennale risulta un indebitamento dell'ente di circa 500.000 euro l'anno; solo nel 2010 si prevede l'accensione di mutui per un importo di 933.000 euro. "Un libro dei sogni che a spese certe fa fronte con entrate incerte": questa la definizione data in conclusione dalla Capogruppo Straccia.

Ma veniamo alle proposte. Le parole d'ordine sono: Cultura, Turismo, Sviluppo Economico. Un piano di risanamento e riqualificazione della zona industriale tra Acquaviva e San Benedetto del Tronto permetterebbe di attrarre commercianti, aziende e turisti, coniugando il necessario sviluppo economico con il fondamentale incremento del Turismo. "Come è possibile pensare al futuro se il bilancio approvato il 25 gennaio prevede 5.549 euro per le politiche economiche?".

Queste ed altre le gravi preoccupazioni dell'opposizione che sta portando avanti una politica di informazione dei cittadini: "Non siamo disposti a fare da stampella ad una Giunta che non si tiene in piedi!".

Inevitabile un riferimento a Sandro Donati, protagonista di un ribaltone a livello regionale e a quanto pare anche comunale. "Ha detto bene lui - commenta la Straccia - è proprio vero che non abbiamo mai condiviso nulla! Quella su Donati è una polemica che non voglio alimentare, i cittadini hanno gli elementi per farsi un'idea da soli; quanto a lui, si è preso la responsabilità di partecipare al voto di un Bilancio che non andava approvato."