Una Samb in stato di … appagamento fa omaggio di un punto alla Jesina. I rossoblu giocano  il primo tempo come al solito. Per “come al solito” intendiamo con un eccessivo senso di superiorità, facendo girar palla e con qualche incursione verso la porta avversaria. Come a dire :” primo o poi il gol verrà”. A conti fatti, però,  sono poche le vere palle gol. Due in tutto. Al 5° Gentili anticipa Rossi e Alessandrini, si trova davanti a Niosi, anche se defilato verso destra, ma spreca calciando alto.

Al 21° il gol del vantaggio. Gentili va sul fondo, entra in area e appoggia a Zazzetta che è appostato nell’area piccola. Tiro al volo dell’ala, para Niosi,  la palla schizza dalla parte opposta saltellando sulla linea di porta. Cacciatore è lesto a spingerla in rete. Ormai siamo abituati ad una Samb votata al minimo sforzo e massimo rendimento e ci aspettiamo il rimanente della gara  fatto di noiosi tic e toc. Ma la Jesina è una squadra rognosa. E’ attenta alle marcature, fa un buon pressing, anche perché in quella zona vanta una superiorità numerica con un 4-5-1 camuffato da 4-3-3.

Nella ripresa la lucidità del centrocampo della Samb comincia a calare e la Jesina si fa più aggressiva. Al 61° il primo stato confusionale generale. D’Aniello perde palla. Strappini serve in profondità Marcoaldi. Lo pressano Mengo e Pulcini, mentre al centro  dell’area vengono completamente dimenticati Gabrielloni e Bediako. Marcoaldi, con un pallonetto, serve Bediako che avrebbe tutto il tempo di bersi con comodo un tè caldo, poi stoppare la palla e battere Chessari da dentro l’area piccola. Ma è un ‘91. Tira di prima intenzione e “svirgola” la palla che va oltre la traversa. Dovrà migliorare la sua tecnica e il suo carattere impulsivo. Di tempo ne ha a sufficienza.

La Jesina continua ad avere la supremazia a centrocampo. La Samb in quella zona è in debito di ossigeno. Forse qualche cambio sarebbe opportuno. Ma è mister Fenucci a cogliere la palla al balzo dei cambi.
Entrano contemporaneamente Pelliccioni e Frulla. La Samb va un po’ in affanno ma la Jesina non ha i mezzi per offendere e non crea grossi pericoli. Allora sale in cattedra il signor De Meo Pelopida da Macerata. Se è strano il nome, ti immagini che anche la persona lo sia. Mai correlazione fu così azzeccata!

Al 68° si inventa una punizione di Pulcini su Marcoaldi. Da circa 10 metri dall’area batte lo stesso Marcoaldi che prende in pieno la barriera posizionata proprio sul limite dell’area. Per l’arbitro invece qualcuno della barriera ha colpito con la mano. Si ribatte la punizione avanzando fino al limite dell’area. Ribatte Marcoaldi e palla di nuovo sulla barriera dove c’è D’Angelo.La palla colpisce il suo braccio che però è teso lungo il fianco. Per Pelopida è calcio di rigore che trasforma  Gabrielloni (70°).
All’ 80° De Meo di nuovo protagonista. Cross di D’Angelo dalla destra. Frulla in piena area corregge uno strano rimbalzo del pallone con il braccio. Rigore? Anzi, Rigorissimo? Macchè. La par condicio è solo roba da Agcom.
All’81° Palladini fa i suoi cambi. Troppo tardi. Finisce 1-1.