"Se sul piano nazionale gli esiti elettorali sono stati decisamente negativi per l'intero centrosinistra, il dopo elezioni è andato anche peggio, con un Pd che riflette su se stesso, piuttosto che pensare a proporre soluzioni ai problemi della società". Non ha usato giri di parole Sandro Gozi lunedì scorso durante l'incontro organizzato a Fermo da 'Cambia l'Italia', il movimento capeggiato da Ignazio Marino. Membro della Direzione nazionale del Partito democratico, Gozi ha fatto il punto della situazione, sottolineando la necessità di una svolta radicale nello schieramento, chiamato a diventate il "motore del cambiamento di un'Italia che non funziona".

A chi lo ascoltava - membri del Pd della provincia, esponenti di Sinistra, ecologia e libertà e dei Radicali, simpatizzanti del centrosinistra e società civile - Gozi ha parlato della necessità di creare un nuovo cantiere del centrosinistra, aperto "a tutti quelli che vogliono costruire un'autentica alternativa culturale e politica, raccogliendo le due sfide essenziali della modernizzazione e della costruzione di una nuova giustizia sociale".

Nel dibattito seguito all'intervento del parlamentare umbro, in molti, pur salutando con favore la rielezione di Spacca alla presidenza della regione, hanno rilevato la perdita di decine di migliaia di voti (soprattutto del Pd) e la crescita dell'astensionismo, derivata anche dalle scelte di "alleanze deboli e passate al di sopra degli organi di partito".