L'assessore Capriotti chiarisce la questione dei residui passivi del comune
Fermo | In riferimento allammontare dei residui passivi risultanti dal Conto Consuntivo del Comune di Fermo al 31 dicembre 2008.
Più precisamente in base al rapporto diffuso dall'associazione degli artigiani di Mestre, sembrerebbe che a Fermo sono 58 i milioni che debbono essere pagati alle aziende e ai fornitori, con un'incidenza pro-capite pari a 1.536 euro. Viene denunciata, inoltre, la drammatica situazione di migliaia di imprese che hanno realizzato o ultimato lavori, opere pubbliche, interventi di manutenzione o semplici forniture di beni e servizi e che attendono con trepidazione il relativo pagamento.
La notizia, di sicuro impatto giornalistico, va ridimensionata in relazione ad una serie di considerazioni:
- Innanzitutto va chiarito che l'articolo associa erroneamente il valore di 58 milioni alle somme rimaste da pagare per la realizzazione di opere o lavori; in realtà, come indicato nel Conto Consuntivo 2008, i debiti in c/capitale ammontano a 48 milioni di euro (corrispondenti al totale degli impegni al netto dei pagamenti effettuati nell'anno preso in esame).
- Nell'ambito dei 48 milioni di euro vanno poi suddivise le diverse tipologie di finanziamento di opere e lavori per verificare se il dato contabile si riferisce ad effettive situazioni debitorie verso imprese. In particolare va segnalato che:
1) Euro 14.185.300 corrispondono a somme impegnate per la realizzazione di opere pubbliche, finanziate con indebitamento, per le quali non è stata effettuata l'erogazione del mutuo. Tale mancata erogazione deriva per euro 9.400.000 dal fatto che trattasi di lavori in corso per i quali non ci sono stati di avanzamento dei lavori che autorizzino la richiesta di fondi alla Cassa DD.PP per il pagamento di fatture. I restanti 4.785.300 sono invece mutui attivati nell'anno 2008 ma che vanno in ammortamento nell'esercizio successivo, per i quali non c'è stato nell'anno di riferimento affidamento di lavori. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a situazioni ben lontane da quelle citate dall'articolo in esame, in cui un'impresa che ha completato il proprio lavoro vanta la legittima pretesa di essere pagata.
2) Euro 18.186.000 corrispondono ad impegni di spesa finalizzati ai progetti di project financing mentre Euro 3.200.000 sono gli impegni per la realizzazione dei Programmi di riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del territorio (PRUSST).
3) Sulle restanti somme impegnate va fatta una considerazione generale che riguarda il fisiologico e necessario divario temporale tra l'avvio dei lavori e la conclusione degli stessi non solo dal punto di vista tecnico ma anche finanziario con tutti i connessi vincoli normativi e procedurali.
Per quanto detto, appare priva di fondamento l'idea di far coincidere i residui passivi delle spese in c/capitale (ovvero le opere in corso già finanziate il cui pagamento avviene progressivamente in concomitanza con lo stato di avanzamento dei lavori) con debiti giuridicamente perfezionati nei confronti di imprese e fornitori che sollecitano con ansia il pagamento delle proprie fatture. Va piuttosto evidenziato che, per quanto i vincoli imposti dal patto di stabilità siano pesanti e stringenti, l'Amministrazione comunale ha sempre provveduto al pagamento delle spettanze dei fornitori di opere e lavori pubblici non appena completato e perfezionato il relativo iter procedurale interno, con gli uffici responsabili del procedimento di spesa, ed esterno, con la Cassa DD.PP.
|
12/05/2010
Altri articoli di...
Politica
Neo sindaco Fermo Brambatti, faro' giunta a otto (segue)
Nella Brambatti con il 51,04%, è il nuovo sindaco di Fermo (segue)
Luca Tomassini, riconfermato sindaco di Petritoli (segue)
Il ritorno di Giulio Conti a Monte San Pietrangeli (segue)
Remigio Ceroni, riconfermato Sindaco di Rapagnano (segue)
Successo per il CONCERTO ALLITALIA (segue)
Marinangeli: Da quando la Cgil si occupa di urbanistica? (segue)
A Porto San Giorgio cresce il turismo: +16% (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji