Quando i risultati cominciano ad arrivare sono tutti soddisfatti. Il progetto dell'Albula - suddiviso in tre assi che riguardano la messa in sicurezza, la pista ciclopedonale e la riqualificazione della foce - vedrà levare la prima pietra già a partire da gennaio e si concluderà per il 2013.

In attesa dell'approvazione della valutazione dell'impatto ambientale dalla Regione l'Onorevole Ciccanti si complimenta con Gaspari per il lavoro fatto bene e per aver messo a frutto i 2.500.000 € ottenuti nel 2004 dallo stesso Senatore, che insieme agli altrettanti 2.500.000 € arrivati dalla Regione hanno permesso di progettare le cose in grande. E mentre il Comune di Ascoli lascia i proventi del prodigo interessamento di Ciccanti in balia del destino - quei 2.500.000 € destinati al Polo Universitario che rischiano di essere ripresi dallo Stato e che attualmente giacciono inutilizzati - Gaspari presenta "un bel progetto, di riqualificazione ambientale e dell'interno, con una doppia finalità, urbanistica e ambientale" dice Ciccanti.

Certo il progetto è imponente, con il pennello - la lunga lingua di sabbia che si estende in mare per 400 metri rivestita di scogli, che insieme alla prima scogliera farà da barriera all'inquinamento, funzione fondamentale insieme a quella ludica della passeggiata sul mare. Una passeggiata nel verde della foce che sarà abbellita di palme e prato, in cui sotto delle grotte ricavate nel terreno spiovente sorgeranno negozi e servizi sommersi. Con una pista ciclabile che attraversa il parco dopo aver costeggiato il fiume, messo in sicurezza grazie alle vasche di contenimento con cui scongiurare il pericolo di esondazione e evitare gli accumuli di fango.

Una riqualificazione in grande stile che corre dalla ferrovia fino alla foce dell'Albula, l'inizio del restyling del lungomare nord. "Perché il mare deve diventare il cuore della città" dice Gaspari che sottolinea come sia la foce del fiume che il porto debbano liberare le loro potenzialità urbanistiche in termini di attrazione turistica e di polo gravitazionale della città.

Comprensibile quindi l'entusiasmo di Ciccanti che si dice commosso, e frena chi vuole vederci un avvicinamento a Gaspari e insinua che l'UdC smentisce Santori, che una settimana fa dichiarava che il partito punterà sul suo cavallo indipendente. "Abbiamo fatto la scelta di Fini due anni fa, per difendere la nostra libertà. In ogni caso il laboratorio delle regionali può ancora dare e non è un'esperienza conclusa. Abbiamo le mani libere e aspettiamo anche l'evoluzione della situazione nazionale" spiega. E declina l'invito di primarie congiunte per la definizione del candidato sindaco che Gaspari aveva rivolto sabato all'UdC, ma anche se la linea rimane quella della candidatura autonoma non esclude sviluppi. Niente di nuovo dal fronte, ma la bonaccia si sa annuncia tempesta.