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Regione: il punto sui fondi europei

Ancona | Al vaglio il Documento unico di programmazione che riguarda gli strumenti finanziari per lo sviluppo sostenibile e competitivo del territorio e per la difesa dell'occupazione. Green economy, domotica, cultura, turismo e territorio: queste le priorità.

di Redazione

Palazzo Raffaello

Si è tenuta ieri in Regione la sessione annuale di sorveglianza della Politica regionale unitaria. Al centro del confronto "Conoscere per competere", il Documento unico di programmazione (Dup), che riguarda gli strumenti finanziari europei, nazionali e regionali per lo sviluppo sostenibile, competitivo del territorio e per la difesa dell'occupazione. Strumenti che movimentano nelle Marche circa 1300 milioni di euro nel periodo 2007-2013.

All'evento hanno preso parte il vice presidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, il presidente della sesta commissione consiliare Politiche comunitarie Adriano Cardogna, gli assessori regionali a Lavoro e Bilancio Marco Luchetti e Pietro Marcolini, la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, il rettore dell'Università Politecnica delle Marche Marco Pacetti, oltre a rappresentanti delle associazioni di categoria, esperti e tecnici, bancari, ministeriali e della Commissione europea. Ha moderato i lavori Mario Conti, segretario generale della Regione Marche e presidente del comitato di coordinamento per la politica regionale unitaria.

"Le risorse sono sempre più scarse - ha detto Petrini - tra manovra d'estate e legge Finanziaria, il Governo nazionale ha effettuato pesanti tagli che si ripercuotono su Regioni ed enti locali. La mancata messa a disposizione dei fondi per le aree sottoutilizzate poi, accresce i problemi. Il federalismo che si profila, non lascia tranquilli, con controlli centrali sempre più stringenti e l'invarianza fiscale imposta da Roma, che non consente alle autonomie locali di incrementare le entrate in funzione dei propri bisogni".

"Nell'immediato futuro, quindi, nelle Marche le risorse disponibili non saranno molte - ha proseguito il Vicepresidente - anche perché, proprio per far fronte alla fase acuta della crisi economica, la Regione Marche ha impegnato nei mesi scorsi gran parte delle risorse europee del periodo 2007-2013, con punte di quasi il 90 per cento nel caso dello sviluppo rurale".

Green economy, domotica, cultura, turismo e territorio: questi i punti forti del Bilancio 2011 annunciati da Petrini che si è poi soffermato sulle annunciate emergenze sociali. "Relativamente al Fondo sociale europeo - ha detto - c'è il rischio che vi sia di nuovo il taglio di risorse da Roma per far fronte alla scadenza degli ammortizzatori sociali. Analogamente al recente passato temiamo infatti che a causa dei problemi di copertura finanziaria che il Governo nazionale incontra, si ricorra di nuovo alle risorse delle Regioni".

L'assessore al Lavoro, Marco Luchetti, ha sottolineato l'esigenza di un cambio di passo da parte dell'Europa, "altrimenti - ha detto - il rischio è quello di perdere la sfida con le altre macro economie mondiali. Occorre tornare alla centralità del lavoro, facendo squadra tra tutti i soggetti pubblici e privati, che a vario titolo possono concorrere alla sua valorizzazione su nuove basi, a cominciare da quelle della conoscenza".

Nel pomeriggio si è parlato di economia della conoscenza e ipotesi di lavoro per le Marche. Ha coordinato i lavori il dirigente regionale, Mauro Terzoni.

"Il fattore culturale della conoscenza è un vero e proprio elemento d'ispirazione dello sviluppo" ha detto l'assessore a Cultura e Bilancio, Pietro Marcolini, nel suo intervento conclusivo. "L'economia della conoscenza - ha sottolineato poi - rappresenta una evoluzione di fondo che innova i temi dei decenni precedenti. Il nostro Piano operativo sui fondi europei destina metà delle proprie risorse all'innovazione, intesa in tutte le sue forme".

19/11/2010





        
  



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