Le Marche aderiscono a Italia Longeva
Ancona | La Regione entra ufficialmente nella rete nazionale di ricerca sullinvecchiamento e la longevità attiva.
di Redazione

Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche
"Con questo provvedimento - spiega Spacca - si conferma la scelta condivisa dalla Regione con il Ministero della Salute per concentrare le risorse e le potenzialità culturali e professionali esistenti attraverso l'opera di 'rete' attribuita all'INRCA con l'organizzazione del Network Nazionale sull'Invecchiamento e la Longevità Attiva. Tra gli obiettivi del programma di questa legislatura c'è infatti il progetto integrato di longevità attiva, per consolidare la centralità degli anziani nell'azione di governo, per fronteggiare le crescenti esigenze di protezione della terza età, soprattutto la non-autosufficienza e per porre l'anziano come nuovo protagonista della vita sociale con una più elevata qualità della vita".
L'associazione rappresenta lo strumento tecnico nel quale confluiranno tutti gli studi e le conoscenze delle università e degli enti che vi aderiscono. Una "rete" attribuita all'Inrca attraverso la creazione di un Network nazionale sull'invecchiamento. La scelta è caduta sulla Regione Marche perché risulta essere tra quelle aree con il più alto tasso di longevità su scala nazionale e soprattutto perché da tempo impegnata in una politica progettuale attenta alle realtà dell'anziano per tutelarne le fragilità e promuoverne le potenzialità a favore della comunità.
La sede di Italia Longeva sarà presso l'Inrca, il presidente sarà scelto dal ministro della Salute d'intesa con il presidente della Regione Marche e il Consiglio direttivo sarà composto da nove membri: uno della Regione, uno del Ministero, due dell'Inrca e il resto scelto dall'assemblea.
Tra le attività che andrà a svolgere ci saranno la promozione e la tutela della popolazione anziana con particolare riguardo al sostegno di stili di vita protettivi, lo studio degli scenari epidemiologici, l'integrazione socio-sanitaria e l'incremento dei servizi territoriali, la formazione di specifiche competenze di base e avanzate, lo sviluppo di relazioni internazionali per collaborazione su progetti comuni, l'impiego di biotecnologie e sistemi telematici nonché la comunicazione con i cittadini attraverso portali dedicati alla conoscenza del fenomeno dell'invecchiamento.
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06/12/2010
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