Consuntivo del primo Festival: "La mente, il cuore, le dita"
San Benedetto del Tronto | Ora che è calato il sipario sul festival La mente, il cuore, le dita volentieri ci soffermiamo a riflettere sulla valenza e sul significato di questo evento.

Di sabato, tre appuntamenti succedutisi nel cuore dell'inverno 8, 15, 23 gennaio, tre serate di pienone al teatro Concordia e bis a richiesta che non finivano mai..."quando il pianoforte diventa una meravigliosa creatura" - come dice la pianista, musicista Donella Sabatini - la gente apprezza e corre ad applaudire- diciamo noi.
Dunque c'è fame di cultura e di spettacoli di gran livello nella nostra città, cresciuta in fretta dopo la sferzata del " deserto culturale di cui fu tacciata ormai più di vent'anni fa. Il pubblico è diventato più colto, più esigente, l'assessore Margherita Sorge lo sente e si lancia a dare appuntamento al prossimo anno, con una seconda edizione.
Direttore artistico, coordinatrice, ideatrice di questo festival è Donella Sabatini, una pianista di eccelso livello, apprezzata da un vasto pubblico internazionale, un po' schiva a dire il vero, il che la induce a scommettere solo su proposte di qualità. Già negli anni ottanta, quando le amministrazioni non erano ancora pronte a investire sulla musica colta, aveva ideato "Il terrazzo dei quadrifogli", una serie di appuntamenti musicali che si tenevano nella sua splendida casa, aperta per l'occasione a quanti volessero ascoltare un buon concerto.
In quelle serate dal sapore mecenatesco-rinascimentale si sono avvicendati musicisti noti e con curriculi ragguardevoli, come (si possono citare i nomi Delli Pizzi,Rebaudengo,Piovano,Valentini, Franco Scala, Pasquali) e sono cresciuti culturalmente e musicalmente gli allievi di allora, musicisti di oggi.
Sì, perché la pianista Donella più che proporsi ama promuovere i suoi allievi, gode nel trasmettere con il suo insegnamento la gioia che la musica le dà, esulta nel condividerne le emozioni. Gli intenti sono gli stessi per gli artisti che amano più le loro creazioni di se stessi: " perché importante per loro - come dice il compositore Lino Liviabella - non è il saper ma il dare".
Così, all'insegna di questa filosofia è nato il Festival in oggetto, dove la mente sta per creazione, il cuore per emozionare, le dita ...per volare! Il pianoforte ha costituito il nucleo pulsante ma i tre concerti hanno preso corpo e trasmesso emozioni per il concorso di altri linguaggi artistici, come le voci recitanti di Serena Abrami e Federico D'Annunzio, di Pamela Olivieri e Debora Mancini, la danza di Anna Sala e Riccardo Moro. Questo festival ha consentito al pubblico cittadino di conoscere quanto ricco di talenti è il nostro territorio.
L'apertura della manifestazione è toccata a Fabio Capponi al pianoforte con il concerto "Il sorriso di Charlie"con interpretazione di brani famosissimi come Besame mucho o anche del repertorio di Tenco solo per citarne qualcuno, e con sue composizioni. La serata del 15 gennaio " Way out" ha rivelato sorprendenti capacità espressive della batteria - il cuore vibrante - oltreché del pianoforte.
Protagonisti di questo insolito quanto apprezzato concerto Marcello Piccinini e Alessandra Celletti, rispettivamente alla batteria il primo e al pianoforte la seconda. L'esibizione ha sfatato un preconcetto secondo cui la batteria è strumento ritmico di solo accompagnamento, mentre il Piccinini, che si è perfezionato con master al Berklee College di Boston e presso la Escola de samba di Salvador Bahia dopo il diploma conseguito al Drummer Collective di New York, ha completato con pari dignità la sonorità del pianoforte, con una soluzione sublime.
Infine, " Ad occhi chiusi", lo splendido concerto del duo Lucia Romanelli e Marco Allevi, a quattro mani ha regalato al pubblico entusiasta il volo nel fantastico mondo delle fiabe e del sogno. E' stato un concerto coinvolgente in tutti i sensi, con sollecitazioni visive, uditive ed emozionali davvero intensissime. Alla prossima, dunque!
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26/01/2011
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