Le associazioni culturali In-divenire, Altidona Belvedere e I luoghi della Scrittura, capitanate rispettivamente da Fabrizia Pompei, Pacifico D'Ercoli e Cinzia Carboni, indicono la prima edizione del Concorso di Narrativa Breve "Riflessi di Scrittura". Riservato agli studenti delle scuole superiori delle provincie di Ascoli Piceno e Fermo, ciascun partecipante dovrà elaborare un racconto breve, di circa una pagina e mezza, in non più di quattro ore.

Il concorso sarà diviso in due sezioni: la prima per gli alunni del biennio della scuola superiore, la seconda per quelli del triennio. Gli elaborati saranno valutati secondo quattro criteri: correttezza ortografica, aderenza al tema proposto, forma narrativa e originalità. La prova si svolgerà, la mattina di sabato 26 febbraio, contemporaneamente in due sedi: presso l'ITC "A. Capriotti" di San Benedetto del Tronto e presso l'ISDA "U. Preziotti" di Fermo. Il singolo partecipante è libero di scegliere la sede più vicina alla sua residenza e che più lo aggrada.

Nel modulo d'iscrizione, che può essere richiesto assieme al bando del concorso in forma integrale all'indirizzo info@in-divenire.it, il concorrente dovrà specificare, oltre ai soliti dati anagrafici, se dispone di un notebook personale, con il quale svolgere la prova, o meno. In quest'ultimo caso sarà l'organizzazione a fornirgli un computer da tavolo. Le iscrizioni dovranno essere inviate entro e non oltre il 12 febbraio. All'inizio delle quattro ore verrà rilasciata a tutti i partecipanti una traccia per sviluppare il proprio testo. Il tema del concorso di quest'anno sarà niente meno che la "Paura".

Paura, paura paura... ma che cos'è? Con il termine "paura" si indicano più stati d'animo di diversa intensità, partendo dal timore, ovvero la sua forma meno accentuata, passando per l'ansia, il panico, fino a raggiungere il terrore. Quest'ultima è talmente potente come emozione da comportare la fuga dentro se stesso dell'individuo che la prova. La paura è padroneggiata dall'istinto che null'altro fa che provvedere alla sopravvivenza dell'individuo.

La paura ha molte cause (dalla paura del fallimento alla paura della perdita e via discorrendo...) ma tutte riconducono a quella che il nostro ego ha della morte. La paura dell'annullamento influenza ogni aspetto della nostra vita, senza che ce ne accorgiamo. Il nostro bisogno disperato di avere ragione in una lite, ad esempio, è da attribuire alla paura della morte: essere contraddetto o l'avere torto, dopo l'aver assunto una determinata posizione mentale, per il nostro ego significa niente meno che morire.

In poche parole, quest'anno, coloro che si iscriveranno alla prima edizione di "Riflessi di scrittura" dovranno impegnarsi parecchio per elaborare testi basati sulla paura, materia prima di scrittori del calibro di Edgar Allan Poe, Stephen King e Anne Rice.