"Non vogliamo creare una crisi, ma sollecitare il PD ad aumentare l'intensità delle consultazioni e ad uscire dallo stallo". Ci tiene a non essere frainteso Eldo Fanini quando spiega che il suo partito rimane fedele a Gaspari e alla coalizione, ma che è necessario dare una spinta e giocare sui tempi per non farsi trovare impreparati dagli eventi.

"Se poi il PD non riuscisse a compattare la coalizione, quello sì, sarebbe un problema e in questa chiave va letta l'ipotesi accennata secondo la quale correremmo da soli. È una battuta generata dall'impulso", continua Fanini che rifiuta l'idea delle primarie "in quanto noi non ne abbiamo bisogno, non avendo un candidato di lista. Il nostro candidato è Gaspari".

E ribadisce la necessità di allargare il tavolo ad una coalizione condivisa da SEL all'UDC, ma per fare risultato occorre darsi da fare. Se poi si tratti di un vero immobilismo, non è dato sapere. Fatto sta che risulta difficile immaginare che i giochi si compiano senza i loro artefici, quindi si suppone che molto avvenga dietro le quinte, ma non è dato sapere.

Certo il centrosinistra dovrà presentarsi unito per essere credibile. Ruolo fondamentale di iniziativa per il PD e volontà di unione da parte di tutti sulla base di un programma condiviso e sovrano rispetto ai nomi e alle poltrone. Se ci riuscirà, ai posteri l'ardua sentenza.

Nell'attesa, la prossima settimana incontreremo nella rubrica "Incontri ravvicinati" l'Assessore Eldo Fanini, per guardare con i suoi occhi al prossimo appuntamento elettorale.