Portano avanti la famiglia, guidano la nazione verso la libertà dello sviluppo, sono le vittime dell'incivile mondo civile. Le donne africane vengono celebrate al Concordia, dove SOS Missionario si fa promotore della campagna Noppaw, con l'intento di assegnare loro, vere eroine del nostro tempo, il premio nobel collettivo per la pace.

Il concerto si propone anche di raccogliere fondi per portare acqua, scuola, e aiuti concreti al microcredito di cui le donne sono attive sostenitrici nella martoriata terra dell'Uganda. Alla presenza delle autorità cittadine - tra le quali siedono in prima fila Giovanni Gaspari, Margherita Sorge e Paolo Canducci - la band Tracce d'Autore ha riempito la sala gremita di una suggestiva atmosfera, scandita dai versi recitati da giovani africane e dalle letture di Piergiorgio Cinì, proprio mentre l'Italia scende in guerra per portare pace, secondo la versione ufficiale del Governo.

E se il Sindaco mette l'accento sull'incoerenza di un'Italia che prima organizza fastose accoglienze al dittatore libico, e poi salta sul carro dei giusti che difendono i diritti in cambio del petrolio, fa riflettere ancor di più il no della lega africana all'intervento militare.

Un no al ripetersi dell'ingiustizia della storia, che in certi luoghi sembra riproporre sempre gli stessi scenari, guidata sempre dalle stesse logiche e con gli stessi protagonisti. Un no alla liberazione imposta e coatta, fatta con le stesse bombe del dittatore, che portano il segno dell'ingiustizia che si profila all'orizzonte. Se la pace sarà regalata dal generoso intervento di guerra umanitaria, quanto costerà ai libici che sono scesi in armi per la libertà? Perchè i liberatori non sottoscrivono un accordo per l'accoglienza dei profughi, dei figli in fuga dell'Africa da liberare?