Il Piceno da territorio di confine a territorio senza confini
Ascoli Piceno | La complessa vicenda dell'Unità d'Italia raccontata da Arrigo Petacco
di Anna Laura Biagini
Lezione di storia nella Sala del Consiglio Provinciale oggi pomeriggio ad Ascoli Piceno. Il noto giornalista e scrittore Arrigo Petacco ha incontrato la cittadinanza per svelare la verità sul Risorgimento, per andare oltre la storia savoiarda e scoprire grazie alle ricerche storiografiche di Petacco, cosa c'è dietro l'Unità d'Italia, chi erano davvero i protagonisti e quali necessità socio-economiche mossero il paese verso l'unificazione.
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno Armando Falcioni e il Comitato provinciale dei festeggiamenti per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia hanno inserito questo appuntamento nel ciclo di conferenze dal titolo "La complessa vicenda del'Unità d'Italia", che replicherà sabato 26 marzo alle 17.30 presso l'Hotel Calabresi a San Benedetto del Tronto.
Petacco ha parlato delle vicende che portarono all'Unità, soffermandosi sui fatti che riguardarono anche il nostro territorio, in cui il Tronto segnava la linea di confine fra lo Stato della Chiesa e il Regno Borbonico. Interessanti le spiegazioni sulle linee politiche di Cavour, incline al federalismo e umoristici i ritratti di personaggi come il Re delle Due Sicilie Franceschiello o dei fatidici Mille "che erano più un'armata Brancaleone" racconta il giornalista con ironia, "ma che passarono alla storia come eroi, perchè la storia è scritta dagli uomini ed è inutile fare retorica, benchè nell'800 fosse usuale ed è inutile fare revisionismo se non per riaccendere l'entusiasmo intorno ad un evento che, seppur ricco di lati oscuri, ha comunque portato per noi un risultato positivo. Dietro ad ogni partigiano può nascondersi un brigante e viceversa".
Una lezione monito per i tanti giovani quella di Petacco, che a detta del Prof. Antonio D'Isidoro, intervenuto durante l'incontro, vivono "in un paese senza religione civile, dove si assiste alla destoricizzazione della storia" e alla perdita di entusiasmo intorno alle vicende umane.
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26/03/2011
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