Caritas: Nel primo approccio il direttore ha sottolineato i dati del Bum mensile di febbraio, dove sembrerebbe che circa la metà dei sambenedettesi è disabile!
Quindi c'è qualcosa che non funziona alla perfezione, in particolar modo per diversi settori dei Servizi Sociali.

Ci vorrebbe una ripartizione più equa dei fondi perchè se non fosse per il grande volontariato di cui godiamo non solo noi, sarebbe la fine. Per avere una visione diversa dei problemi cittadini servirebbe un tavolo dove confrontare tutte le realtà per capire meglio come gestire il Sociale del territorio. Una messa in rete dei servizi per sapere seduta stante le varie problematiche perchè se non si ha una lettura completa di tutto non c'è futuro.

Altro problema, tutte quelle persone che non hanno una fissa dimora. Attualmente - ha precisato Silenzi - serviamo circa 17 mila pasti l' anno, con una media di circa 50 pasti al giorno. Comunque i problemi insostenibili sono quelli che si hanno da maggio a luglio, dove il flusso dei senza tetto si triplica in maniera vertiginosa.
Un sogno nel cassetto è la realizzazione di un teatro polivalente nella chiesetta adiacente, che darebbe anche un certo sviluppo all'intero quartiere.

U.I.C.: I massimi esponenti provinciali hanno espresso tante perplessità su come le itituzioni operano. In primis dalle risposte sanitarie perchè dai dati ci sono famiglie che hanno fatto domanda di accompagno da oltre un anno senza aver avuto ancora nessuna risposta, è veramente scandaloso per le nostre gravi esigenze.

La nostra associazione tutela i ciechi e gli ipovedenti, siamo un'identità interprovinciale, compresa la città di Fermo. Noi non siamo stati mai interpellati dalle istituzioni, più che altro per far capire, una volta per tutte, che i nostri problemi sono diversi rispetto ai portatori di handicapp in carrozzina.

Il discorso del riassetto territoriale a S.Benedetto del Tronto è a dir poco preoccupante, per non parlare poi dei servizi urbani e alla mancanza di segnali adatti. Le persone che tuteliamo, grandi e piccoli, hanno problemi gravi a 360°. I famosi centri diurni non prendono i nostri ragazzi perchè manca l'assistenza. La formazione è indispensabile per uniformare le varie problematiche.

Ad esemprio non c'è nessuno sul territorio che faccia riabilitazione per un pluriminorato. Per non parlare poi dei problemi reali che hanno molte famiglie con ciechi in casa. Basterebbe un minimo investimento sulle famiglie per evitare inutili sprechi nella sanità. S.Benedetto del Tronto dovrà essere in futuro più accessibile a tutti e per tutti.

Santa Gemma: Rispetto al passato, dove solitamente si ospitavano una trentina di bambini, al momento la Casa ospita soltanto sei bambini e due mamme, a dimostrazione che i tempi sono cambiati anche per questa struttura. Visto il momento un po' difficile per tutti si offre anche un servizio diurno per quei bambini che hanno le mamme al lavoro e con problemi familiari.

Quindi oltre ad offrire la massima disponibilità riceviamo anche tanta benevolenza dall' esterno. Ad esempio, grazie al buon cuore di uno sconosciuto qualche tempo fa abbiamo ricevuto dei divani ed un televisore di ultima generazione. Però devo altresì sottolineare - precisa la Angellotti - che non abbiamo nessun sostegno economico dalle istituzioni.

La nostra direttrice svolge anche funzioni da psicologa per quelle mamme e quei bambini con seri problemi familiari. Inoltre nella nostra struttura di fronte ospitiamo anche un paio di famiglie con bambini mandateci dalla Caritas, con la quale abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione, anche in prospettiva futura.