Si conclude con la premiazione di sabato 7 maggio la seconda edizione del concorso di poesia "Città di Grottammare"; la giuria, presieduta da Giovanni Di Girolamo e composta da Fulvia Marconi, Roberto Mestrone, Maria Rizzi e Lucilio Santoni ha selezionato i vincitori delle due sezioni principali, in lingua italiana e in vernacolo, e delle numerose segnalazioni e menzioni speciali.

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori per l'incremento dei partecipanti e per la qualità delle opere; la lettura delle opere dei 202 concorrenti consente ai giurati di formulare un piccolo bilancio sullo stato della poesia contemporanea, in ambito locale e non solo.

«Stiamo guardando con particolare interesse il ritorno sempre più massiccio alla poesia metrica - spiega Giovanni Di Girolamo - e parallelamente ci rendiamo conto che i frutti migliori arrivano da quelle zone, come l'Abruzzo o Firenze, dove esistono realtà poetiche ben radicate, vere e proprie "scuole" indispensabili perché il linguaggio e la tecnica crescano e si sviluppino. La poesia è anche una questione di puro mestiere ed è essenziale apprendere l'uso degli strumenti, specialmente per chi usa il vernacolo: esistono regole di scrittura e di fonetica che non possono essere ignorate. Ci auguriamo che proprio il nostro concorso possa favorire la nascita di una "scuola" marchigiana in questa zona».

Nella scelta dei vincitori si è dunque tenuto anche dell'originalità formale delle opere: Vittorio Verducci, primo classificato con "La strada della speranza", si è distinto ad esempio con una sperimentazione sul sonetto doppio speculare. «La tecnica è importante ma ciò che realmente conta è il vissuto interiore» ci tiene però a precisare lo stesso Verducci.

L'elenco completo dei premiati è consultabile sul sito dell'associazione Pelasgo 968, organizzatrice del concorso.
Alla premiazione delle 16 in Sala Kursaal seguirà una cela di gala presso l'Hotel Le Terrazze a partire dalle 21.