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Cresce il commercio equo e solidale

Ascoli Piceno | Grande presenza di pubblico e autorità per la III Conferenza Regionale sul tema. L'obiettivo è quello di dare delle regole riconosciuto per il Fair Trade. Canzian: "Fondamentale unire etica ed economia".

L'intervento di Canzian

Una platea gremita, questa mattina, alla Sala dei Savi di Ascoli Piceno, ha partecipato alla terza Conferenza regionale del commercio equo e solidale. Presenti, tra gli altri, l'assessore regionale Antonio Canzian e diversi rappresentanti di associazioni che operano in questo settore.

Il commercio equo e solidale rappresenta, per la Regione Marche, un valore sociale e culturale, in quanto forma di cooperazione finalizzata a promuovere l'incontro e l'integrazione tra culture diverse e a sostenere la crescita economica e sociale dei Paesi in via di sviluppo.

"Con la nascita di una fitta rete di organizzazioni, volontari, botteghe, lavoratori e cittadini - ha dichiarato Grazia Rita Pignatelli, coordinatrice dell'Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale (Agices), referente diretta delle Istituzioni, in quanto depositaria della Carta Italiana dei Criteri del commercio equo e solidale - si è avvertita l'esigenza di darsi delle regole attraverso la Carta dei Criteri quale sistema di controllo e garanzia. Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale e coinvolge in Europa 4mila gruppi di produttori e centinaia di migliaia di lavoratori, con un fatturato di circa 660 milioni di euro e, di questi, circa 110 milioni di euro vengono fatturati dall'Italia. La filiera del Fair Trade agisce sul produttore che attraverso l'importatore raggiunge le botteghe del mondo. In questo processo si inserisce il marchio di garanzia, il licenziatario e successivamente la grande distribuzione organizzata nei negozi".

"A livello europeo - ha concluso Pignatelli - non esiste una normativa sul Fair Trade e l'Italia è il Paese più avanti in tal senso e, nell'ottobre del 2009, il sistema di controllo Agices è stato certificato dall'Icea che è l'Istituito di certificazione etica e ambiente. L'Assemblea ha lavorato molto in questi anni avanzando anche una proposta per la predisposizione di un testo di legge nazionale che sviluppi il lavoro portato avanti in questi anni dai nostri soci".

Tutti gli interventi hanno sottolineato l'importanza della rete per discutere degli obiettivi comuni, delle regole e delle strategie dell'intero movimento. Anche Canzian, che ha svolto le conclusioni della conferenza, ha condiviso la rilevanza di fare sistema nel commercio equo e solidale "per la valenza dei valori e dei contenuti di rilievo che prospetta". "Credo sia utile riportare - ha proseguito l'assessore - il pensiero del prof. Leonardo Becchetti, docente di economia dell'Università di Roma, in quanto penso che le sue parole rispecchino a pieno lo spirito con cui la Regione Marche promuove e sostiene questo importante settore. Si parla molto dell'importanza di coniugare etica e economia. Non partiamo da zero. L'esperienza maturata in questi anni dal Commercio equo e solidale mette a disposizione del desiderio di coniugare etica ed economia un patrimonio di iniziative e progetti già realizzati che coniuga creazione di valore economico e valore sociale".

"La Regione Marche - ha continuato Canzian - con la Legge regionale n. 8/2008, ha inteso intraprendere una politica mirata al sostegno del Commercio equo e solidale, riconoscendone i valori sociali, culturali ed economici che lo caratterizzano. Lo scambio corretto con i produttori del Sud del mondo, il consumo critico e consapevole, lo sviluppo sostenibile, il rispetto per la dignità del lavoro, la giustizia, la pace e l'interculturalità sono gli elementi che sottendono la rete del Commercio equo e solidale e che la Regione condivide pienamente".

"Sicuramente - ha concluso Canzian - possiamo ritenerci soddisfatti di aver contribuito alla crescita e allo sviluppo di questa particolare forma di commercio che rappresenta una moderna impresa sociale di mercato che compete con altre imprese tradizionali, ma si differenzia per i suoi obiettivi che non sono quelli della massimizzazione del profitto, ma dell'inclusione sociale dei produttori marginalizzati del Sud del mondo. La volontà della Regione è quella di proseguire la strada intrapresa, continuando a impegnarci per una crescita sempre più forte di questo settore".

24/06/2011





        
  



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