L'utilizzo di tali mezzi non è stato vano visti i risultati delle ultime 48 ore. I controlli si sono estesi principalmente dalla concessione N.20 alla N.66 sul tratto di lungomare tra San Benedetto e Porto D'Ascoli. Le decine di venditori ambulanti, alla vista dei carabinieri si sono date alla fuga abbandonando circa 200 pezzi tra borse, borsellini, cinture in pelle occhiali da sole con marchi prestigiosi palesemente contraffatti nonche' vestiti, foulard, cappelli e bigiotteria varia.

Il blitz dei carabinieri e dei vigili urbani ha determinato un fuggi fuggi generale, tanto che per molte ore non sono stati notati altri venditori ambulanti abusivi lungo l'arenile. Almeno tredici i sequestri a carico di ignoti, con i borsoni rinvenuti abbandonati sia nei vari punti del tratto di arenile che tra le cabine o le attrezzature balneari delle varie concessioni.

Come si ricorderà nei giorni scorsi a conclusione di mirati controlli sempre dei carabinieri il gestore di uno chalet era stato denunciato per "favoreggiamento reale", "introduzione nello stato e commercio di prodotti contraffatti" e "ricettazione", per aver trasformato una cabina-bagno per disabili in un deposito, messo a disposizione dei venditori ambulanti abusivi, evidentemente dietro corresponsione di lauto, illegale, canone di fitto. 

Il valore della merce sequestrata ammonta, complessivamente, a circa 10.000,00 euro. Si tratta del sequestro piu' consistente dall'inizio della stagione turistica, sia da parte dei carabinieri (per i capi contraffatti e quindi per le violazioni di natura penale) che per i vigili urbani (per l'oggettistica varia, quindi violazioni amministrative).

Infine un episodio della serie "non si finisce mai di stupirsi". Un turista italiano dopo avere acquistato merce contraffatta da un venditore ambulante, per qualche ragione non voleva più la merce acquistata e tornato dall'ambulante, pretendeva la restituzione dei soldi. Vendosi rifiutata la richiesta, questa persona molto argutamente ha deciso di chiamare il 112, pretendendo l'intervento di una pattuglia!

Al richiedente probabilmente è stato poi spiegato che l'acquisto era illegale e quindi era il primo a rischiare pesanti sanzioni, ma che poteva comunque attendere l'arrivo di una pattuglia dei carabinieri che gia' stava operando in zona. Inutile dire che all'arrivo dei carabinieri non vi era piu' traccia dei due contendenti.