L'Assessore alla Pesca Fabio Urbinati non ha alcun dubbio: si tratta di "un progetto che testimonia, nell'affinità programmatica con il Piano del Porto, la coerenza di politiche strategiche per la valorizzazione della pesca, priorità locale da sviluppare in un'ottica interterritoriale".

Segue i due criteri fondamentali di conservazione del patrimonio economico e di innovazione - in termini di crescita ecosostenibile connessa agli altri comparti economici - il Piano di Sviluppo Locale approvato oggi dal comitato di gestione del Gruppo di Azione Costiera Marche Sud.

Servirà a promuovere il settore ittico, in ambito produttivo, turistico e ambientale, e si avvarrà dei Fondi Europei per la Pesca, istituiti nel 2007 a fronte della riconosciuta inefficienza delle politiche in atto negli ultimi quindici anni. "È stato varato in via definitiva secondo le modifiche suggerite dalla Regione Marche, quindi sarà inviato il 19 settembre ad Ancona per l'approvazione definitiva" afferma orgoglioso Settimio Capriotti.

Orgoglio per essere stato il primo a credere nell'idea, abile a coagulare il consenso di altri cinque comuni - Grottammare, Porto San Giorgio, Pedaso, Porto Recanati e Civitanova - e caparbio nel ricavare a San Benedetto il ruolo di capofila per il sud della Marche. Non poteva che essere lui il rappresentate designato per il Comune rivierasco, ed è stato insignito oggi della nomina ufficiale nell'ambito dell'indicazione dei responsabili esecutivi del comitato di gestione - formato da 15 enti tra privati e pubblici, espressione dell'assemblea composta da ulteriori 13 soggetti di provenienza istituzionale e associativa.

Entro i primissimi mesi del 2012 arriveranno 1.084.009 € da destinare in parte a progetti di emanazione interna allo stesso GAC, in parte a bandi di gare pubbliche. "Le società vincitrici, in base alla valutazione dell'impatto positivo sul settore, in funzione di una valorizzazione del vissuto e di uno sviluppo innovativo, - misurato sulle tipicità locali - potranno beneficiare di un finanziamento che andrà dal 40 al 60%" spiega Sergio Trevisani, responsabile tecnico amministrativo del progetto per San Benedetto.

Saranno ammesse solo aziende in possesso della sede giuridica nei comuni soci, o che svolgono ivi la loro attività prevalente. Il loro apporto in termini di investimento supera i 660.000 €, per un flusso complessivo di oltre 1.767.000 €.

"Una grossa responsabilità per il futuro" commenta l'Assessore Urbinati, "supportata da un largo consenso tra i soggetti coinvolti". E si profila così una grande opportunità per i territorio, sull'onda che si avvicina veloce e annuncia i frutti di una ricca marea.