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L'operazione "Nerone" va a buon fine: catturato il pericoloso piromane sambenedettese

San Benedetto del Tronto | Testoni Francesco classe 1975, è stato proprio lui a terrorizzare il 14 marzo e il 15 aprile scorsi il quartiere Ponterotto, via del Correggio e del Tiziano, dando fuoco ad auto cassonetti e addirittura incendiando un supermercato per puro svago.

di Emanuele Ciucani

Il dirigente Stragapede illustra l'operazione "Nerone"

Dopo articolate e laboriose indagini, volte a corroborare la responsabilità del soggetto e con diversi accertamenti tecnici della Polizia Scientifica si è giunti alla incolpazione dell'autore dei fatti e cioè di Testoni Francesco classe 1975 nativo di San Benedetto del Tronto arrestato in data di ieri a Rocca di Papa (RM), dove si trovava presso un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, a seguito di emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ascoli Piceno Dr. Carlo Calvaresi su richiesta del Dr. Pirozzoli. Il capo di accusazione per il piromane è di "incendio e procurato allarme verso le autorità", per i quali il soggetto rischia dai 3 ai 7 anni di carcere.

Ma facendo un passo indietro, tutto è cominciato il 14 marzo 2011 dove nel tranquillo quartiere Ponterotto (che costeggia l'Albula), si verificò una vera e propria notte da incubo. Cinque incendi dolosi appiccati nell'arco di due ore in uno scenario surreale.

A subirne le deleterie conseguenze innanzitutto il supermercato "Fanini" ubicato all'interno del Centro commerciale "Smeraldo". Il fuoco si era propagato all'interno dell'esercizio e solo grazie al prontissimo intervento dei Vigili del Fuoco non andò completamente distrutto. Se il supermercato avesse preso completamente fuoco ci sarebbe stata una propagazione tale da mettere seriamente in pericolo la pubblica incolumità. Si era pensato al momento ad una ritorsione nei confronti dell'attività commerciale oppure a motivi di carattere politico dovuti al fatto che uno dei tre soci è il sindaco di Acquaviva Picena Tarcisio Infriccioli.

Nella circostanza fu dato fuoco anche ad una costosa motocicletta e ad una utilitaria andate completamente distrutte e a dei cassonetti dei rifiuti, sempre nella medesima zona. Iniziarono subito le indagini di questo Commissariato coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Carmine Pirozzoli.

Il 15 aprile alle ore 04.00 circa in via del Correggio e in via del Tiziano venivano date alle fiamme altre 4 autovetture (di cui due andate completamente distrutte), oltre un cassonetto della raccolta differenziata, anch'esso completamente distrutto. Durante le operazioni di spegnimento dell'incendio da parte dei Vigili del Fuoco una persona effettuava diverse telefonate al medesimo Corpo da una cabina telefonica della stazione ferroviaria per segnalare la presenza di un ordigno presso un bar del posto così da creare ulteriore allarme negli operatori che provvedevano ad evacuare le zone interessate.

Tali eventi hanno creato sconcerto e paura nella popolazione. Le modalità con le quali erano avvenuti lasciavano intendere che si trattava della mano di un soggetto che aveva come unico scopo quello di creare allarme e mettere in pericolo la popolazione residente.
Sono state acquisite presso la sala operativa dei vigili del fuoco le registrazioni delle telefonate effettuate. Dai sopralluoghi eseguiti dalla polizia scientifica e dai tecnici dei Vigili del fuoco si è appurato che l'innesco degli incendi era stato causato da bombolette spray e precisamente da contenitori di lacca.

Accertamenti molto difficoltosi presso rivendite locali di dette confezioni e verso altri canali di approvvigionamento permettevano di risalire a diverse persone che a vario titolo avevano acquistato la merce suddetta. Esclusi gli acquisti effettuati per motivi professionali si focalizzava l'attenzione su di un acquisto che risultava subito anomalo in quanto effettuato da un privato cittadino che aveva acquistato numerose confezioni di lacca.

In effetti, gli accertamenti sulla persona permettevano di individuare un soggetto già dedito ad analoghi episodi verificatisi, anni addietro, in Svizzera ove, con le medesime modalità (confezioni spray di lacca) aveva causato analoghi incendi. Fortunatamente alla fine il soggetto è stato catturato e ora pagherà di fronte alla giustizia per i crimini commessi.

 

03/09/2011





        
  



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Il dirigente Stragapede illustra l'operazione "Nerone"

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