"San Benedetto del Tronto, è la città delle Marche che è cresciuta demograficamente di più negli ultimi 40 anni. Nonostante ciò gli istituti hanno investito meno nella nostra città, precisamente, negli altri comuni con un bisogno abitativo minore sono stati fatti il doppio degli investimenti". Parte subito in quarta il sindaco Giovanni Gaspari, il quale dopo essersi trattenuto sabato, tira fuori tutti gli scheletri nell'armadio:

"Non chiediamo cose difficili, vogliamo solo dei parametri OGGETTIVI, perchè se noi cresciamo più degli altri, per quale motivo siamo aiutati di meno?? Anche noi apparteniamo alla regione Marche fino a prova contraria, e le chiediamo solo pari rispetto e dignità. Ma adesso passiamo ai fatti.

Nel nostro ospedale, mancano ben 7 primari: Gastroenterologia, Ortopedia, Pediatria, Laboratorio Analisi, Neurologia, Fisiatria e Ginecologia. Io voglio sapere noi di San Benedetto abbiamo la stessa e uguale cittadinanza all'interno della Regione?"

All'ospedale di Urbino che secondo i dati complessivi ha avuto nel 2010, 865 nascite, ci sono voluti appena 3 mesi per sostituire il primario di Ginecologia, posto assegnato al dott. Enrico Canducci. Mentre il Madonna del Soccorso che vede più di 1000 parti all'anno è da tempo in attesa.  Sono anni che San Benedetto aspetta questi primari, addirittura 3 per Pediatria e 2 anni e mezzo per Ortopedia.

"Un Pronto Soccorso che compie 123 mila prestazioni in un anno - prosegue Gaspari - non ha forse il diritto di avere un primario di Ortopedia? Tutto questo è UMILIANTE! Io non ho niente contro Urbino, ma che cosa impedisce a San Benedetto di avere dei primari dopo 3 anni di distanza?

Io a questo gioco della regione non ci stò, gli interessi della città vengono prima di qualsiasi altro interesse, noi non vogliamo le briciole, vogliamo essere trattati come gli altri! State massacrando il nostro ospedale, che ormai non riesce più a sopportare questo carico. Donati, Canzian e presidente Spacca, non è forse il momento che facciate la vostra parte per ridare dignità al nostro territorio?".

I dati presentati alcuni giorni fa da Donati per l'appunto evidenziano che, nel Piceno la spesa procapite si ferma a 1685 euro contro i restanti 1785 del resto della Regione. Quelli che Donati chiamava minimizzando "appena 100 euro", moltiplicati a dovere, determinano molti milioni in meno per il nostro territorio e per la ASL.

Infine il sindaco conclude: " Siamo sudditi o cittadini delle Marche? O facciamo tutti parte della regione, o no. Non mi sembra di stare chiedendo l'impossibile, voglio solamente che a San Benedetto del Tronto vengano riconosciuti gli stessi diritti che vengono dati agli altri".

Sembra chiaro il messaggio che il primo cittadino manda alla regione e al suo presidente Gian Mario Spacca, quello che prima era un appello tenue, o una mano tesa, adesso è diventato un terreno di battaglia dove la regione Marche è tenuta a dare i dovuti chiarimenti nel rispetto dell'amministrazione comunale, ma sopratutto nel rispetto dei cittadini, i quali sono i primi a risentire di questa situazione. Ci auguriamo che la questione si risolva con una buona mediazione e un equalizzazione dei canoni tra i vari comuni.