La Federfarma Marche infuriata contro la liberalizzazione dei farmaci di fascia C
Ancona | Dura e netta la presa di posizione dei farmacisti delle Marche contrari al provvedimento inserito nel decreto Salva Italia del governo del prof. Mario Monti che prevede la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C.
La dura presa di posizione caratterizza una campagna informativa per dar voce al netto dissenso di Federfarma Marche alle nuove misure previste nel decreto Salva Italia. La manovra di Governo, infatti, colpisce il Servizio Farmaceutico, introducendo la possibilità di distribuire i farmaci con ricetta medica anche fuori dalla farmacia.
"È una misura che non porta assolutamente sviluppo, ma solo danni ai cittadini, indebolendo gravemente moltissime farmacie marchigiane che oggi assicurano l'assistenza nei comuni dove non c'è nessun presidio sanitario, né tantomeno una rete commerciale - sostiene il presidente di Federfarma delle Marche dott. Pasquale D'Avella - a meno che il Governo Monti non intenda per sviluppo far ingoiare più pillole ai cittadini italiani, con gioia e maggior profitto per la grande distribuzione organizzata. Proprio per questo motivo abbiamo intitolato la nostra campagna di sensibilizzazione nelle Marche: "Liberalizzazione i farmaci? Non bevetevela".
Per palesare il proprio dissenso Federfarma oltre ad aver richiesto un incontro immediato con il Ministro della Salute Renato Balduzzi e con il Ministro dello Sviluppo Corrado Passera, si affida alla collaborazione dei cittadini invitandoli a firmare il coupon informativo contro la possibilità di distribuire i farmaci con ricetta medica anche al di fuori della farmacia.
I motivi sono molteplici: uscendo dal tradizionale canale farmaceutico, i farmaci di fascia C verrebbero venduti liberamente e magari assunti insieme a quelli di fascia A senza avere il necessario supporto informativo da parte del personale farmaceutico sui probabili rischi che si possono correre a causa degli effetti collaterali causati da mix pericolosi. Inoltre si verrebbe a creare un pericoloso ricorso alla medicina fai da te in assenza della professionalità e competenza che da sempre caratterizza gli uomini e le donne che operano al servizio della collettività nelle farmacie locali.
"Oltre che professionisti del settore - ha detto poi il Presidente di FederFarma Marche, Dr. Pasquale D'Avella - ci piace considerarci come front-office della salute dei cittadini. Il rapporto di fiducia e rispetto reciproco che abbiamo costruito con attenzione negli anni, rischia di andare perso per sempre in ragione di una manovra che di vantaggioso non ha nulla da aggiungere anzi, priva il cittadino di un servizio di consulenza gratuita e professionale".
I farmacisti marchigiani confermano la disponibilità ai sacrifici nei confronti del Governo ma nel rispetto della propria professione e del ruolo di presidio sanitario della farmacia, sottolineando un secco no all'uscita dei farmaci dal canale più consono alla loro distribuzione, la farmacia. Non ci si improvvisa professionisti del farmaco senza delle strutture dedicate. Occorre conoscere ciò che si vende al cliente e metterlo a conoscenza delle possibili controindicazioni o rischi che si possono correre con l'assunzione incontrollata di medicinali.
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13/12/2011
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