Sanità, la regione scontenta tutti (al sud)
Ascoli Piceno | Intervengono criticamente sulle inique decisioni della giunta Spacca il consigliere regionale PdL Giulio Natali, il consigliere sambenedettese dell'Idv Palma Del Zompo e Benito Rossi di Fli.
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La giunta regionale
Arrivano mitragliate di critiche nei confronti della regione e del suo nuovo piano sanitario approvato di recente. L'incoerenza degli esponenti regionali e delle loro scelte che penalizzano il Sud delle Marche iniziano a pesare e le varie forze politiche cominciano a muovere critiche su critiche non tollerando più questa situazione. Oggi vogliamo proporre all'attenzione dei nostri lettori ben 3 differenti giudizi provenienti da partiti diversi. Un utile visione per leggere le scelte prese dalla giunta Spacca da diversi punti di vista.
La prima polemica la muove il consigliere regionale PdL Giulio Natali: "Mancano i soldi, in soldoni - scusate la cacofonia- per istituire la Azienda Ospedaliera Marche Sud perché questo è quanto emerge dal Piano Sanitario approvato dalla maggioranza di centro-sinistra della Regione Marche. Non mancano i soldi allo stesso centro-sinistra della Regione Marche invece per continuare a fare delle marchette: e così nella nostra Area Vasta 5, nella sede distrettuale di SBT è scaduto il 13 dicembre un Avviso per un conferimento di un incarico a tempo determinato che riguarda un Progetto per la presa in carico di pazienti obesi, per 2 anni e 38 ore settimanali, per 57 mila euro e rotti all'anno al netto degli oneri.
E il bello è che tutti sanno che la patologia della obesità può riguardare problemi di alimentazione, problemi di tipo psichiatrico ed anche di natura endocrinologica e visto che nell'Area Vasta 5 sono presenti 2 Sert e due Reparti di Psichiatria una volta individuato il problema dei pazienti obesi era inevitabile affidarsi a specialisti di quel settore magari con un progetto ad hoc. E invece abbiamo compreso che per trattare pazienti obesi non servono specialisti ma, invece, persone con esperienze nella integrazione socio-sanitaria almeno quinquennale oltre che in possesso di esperienza specifica nel settore delle dipendenze patologiche o comunque di patologie psichiatriche e delle malattie cor-relate agli abusi. Non specialisti, dunque(presenti nella Area Vasta) ma persone con esperienze nella integrazione socio-sanitaria per trattare i pazienti obesi all'evidenza non presenti nella Area Vasta. Fantastico davvero: attendiamo impazienti di conoscere i partecipanti all'Avviso e l'esperto (non specialista!!) prescelto perché pensando male (forse facendo peccato) un nome e cognome ci è venuto in mente".
La seconda valutazione dell'operato della regione invece è del consigliere comunale dell'Idv Palma Del Zompo: "A volte è davvero difficile capire la Politica. Da un lato la Regione Marche, il Presidente Spacca in primis, dice di non voler penalizzare l'Area Vasta 5 ma dall'altro rimanda alla disponibilità Ministeriale la possibilità di istituire l'Azienda Unica Marche Sud e/o la fattibilità di nuove strutture.
Da un lato l'assessore Canzian, con delega al Piceno, sollecita alla compattezza del Partito Democratico, dall'altro il consigliere Perazzoli si vede bocciare l'emendamento che aveva proposto la rapida istituzione dell'Azienda Unica.
Insomma quello che si capisce ormai da tempo, tra le righe di questi comportamenti obiettivamente un po' schizofrenici, è che la Sanità della nostra zona è in grande sofferenza, quella di S. Benedetto in particolare, per il ritardo di investimenti in risorse tecniche, umane ,organizzative, ritardi che si dispera vengano colmati in tempi brevi.
Alla riunione sui temi della Sanità, organizzata recentemente dal Partito Democratico a Villa Picena lo scorso 15 dicembre, era stridente la preoccupazione che traspariva dagli interventi dei tecnici ( primari, infermieri, amministrativi) e le parole fumose dietro cui si nascondevano sia il Presidente della commissione Sanità, Francesco Comi, che lo stesso segretario regionale Ucchielli.
Il Dr Marinucci, primario della Radiologia di Ascoli si rammaricava di non avere una Tac ad alta risoluzione, adeguata alle necessità dell'Emodinamica ( tac presenti anche in tutte le altre aree vaste) e non era certo neanche che si rinnovasse il contratto, in scadenza, per l'assistenza di tutta la sua strumentazione, mentre Comi rivendicava gli investimenti della Regione destinati alla Medicina Predittiva e Molecolare... come se ci fosse chi va in Ferrari e chi con la bicicletta.
Oppure chi lamentava la carenza cronica di personale (a S. Benedetto sono in scadenza i contratti di 50 infermieri, per non parlare delle carenza di organico nei vari reparti, a partire dalle figure primariali) e i vertici che ribadivano la necessità di ulteriori risparmi anche sul turn-over del personale.
Ma aver chiuso tanti piccoli ospedali (ancora presenti in gran numero nel pesarese), aver risparmiato sulla spesa farmaceutica (siamo la zona più virtuosa) a cosa è servito?
Forse ho capito, faccio una ipotesi:
il nostro ospedale diventerà una grande "Casa della Salute" ( piacevano tanto all'ex ministro Fazio), una sorta di Pronto Soccorso allargato, le strutture private eseguiranno i ricoveri e gli interventi di elezione programmabili (un ex-direttore diceva che lì costano di meno che nel Pubblico), l'Ospedale di Ascoli diventerà l'Ospedale di Area Vasta e la nuova struttura sognata ed agognata rimarra' il sogno nel cassetto del Piceno
Con buona pace delle aspettative di tutti".
Infine concludiamo con l'intervento di Benito Rossi di Fli: "Per elevare la qualità sanitaria nel territorio Piceno occorre puntare nelle professionalità umane capaci di modificare "sostanzialmente" le risposte sanitarie sul territorio. La ridda di voci che si sta determinando offre spunti negativi, lasciando spazi alle strumentalizzazioni o peggio ad una partitocrazia che individuerebbe come primo obiettivo la pace degli equilibri politici, piuttosto che proiettarsi verso indirizzi di qualita' sanitaria.
Se da una parte la chirurgia di San Benedetto sta costruendo serie basi per il futuro ad Ascoli la cardiologia sta facendo altrettanto e già da tempo. Occorrono perseguire sinergie territoriali di qualità attraverso professionisti capaci di programmare una nuova pagina di qualità sanitaria, incentivando i settori che funzionano e modificando i settori da migliorare. Stigmatizziamo pertanto la miopia politica nel piceno, troppo concentrata al tatticismo ed al recupero elettorale, in un contesto dove, purtroppo, a tenere banco risulta essere ancora l'edilizia sanitaria e non il miglioramento dei servizi. Anche il Piceno meriterebbe un governo tecnico considerato la politica tende a distruggere piuttosto che costruire seriamente una sanità a misura di cittadino".
Non sappiamo quale tra queste varie considerazioni sia la più giusta, ma quel che è certo è che le scelte della regione non stanno lavorando sul territorio nel giusto modo, perchè non puoi legare lo sviluppo della sanità dell'Area Vasta 5 alla disponibiltà dei fondi quando nella altre aree la crescita c'è e continua ad essere finanziata, questo significa creare uno squilibrio e danneggiare una parte molto importante del territorio.
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20/12/2011
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