Donato Carrisi presenta Il tribunale delle anime
San Benedetto del Tronto | L'autore e sceneggiatore pugliese è al suo secondo thriller dopo "Il Suggeritore" che nel 2009 gli è valso il "Premio Bancarella"
di Cristina Grossi
Donato Carrisi e Mimmo Minuto
L'idea da cui si dipana la trama de "Il tribunale delle anime" nasce dall'incontro tra l'autore e un investigatore della Penitenzieria Apostolica Vaticana. Attraverso il profiler, Donato Carrisi, che è al suo secondo thriller dopo "Il Suggeritore", vincitore del "Premio Bancarella 2009", ha avuto accesso a una storia reale e inquietante e, oltretutto, verificabile e disponibile proprio all'interno dei registri della Penitenzieria, il più vasto archivio di crimini esistente. I resoconti qui schedati a partire dal dodicesimo secolo, a differenza del materiale custodito nelle banche dati della Polizia giudiziaria, non sono filtrati oggettivamente ma restituiti dalla voce viva del criminale che, nell'atto della confessione, rivela i reati commessi.
"A differenza del bene che segue l'umanità nel suo evolversi, - sostiene Carrisi - il male si esplica attraverso schemi ricorsivi e immutabili"; dall'accesso agli archivi della Penitenzieria, l'autore ha potuto riscontrare delle analogie con storie di cronaca nera attuale. Dal confronto del profilo di Luigi Chiatti (il pedofilo di Foligno, oggetto della sua tesi di laurea in criminologia, che nei primi anni '90 commise due omicidi) con le dichiarazioni relative a un analogo crimine avvenuto nel Medioevo, emerge la stessa rivelazione compiaciuta, la stessa assenza di empatia durante la confessione.
Il mosaico di eventi che compone la trama, converge attorno a una sparizione inspiegabile; assume un ruolo cruciale nelle indagini un profiler, figura storicamente nota come "cacciatore del buio". La sua metodologia si discosta dalla procedimento attuato dalla polizia scientifica; è abile a rilevare le anomalie, le contraddizioni, gli "inciampi nella sequenza logica di una comune indagine di polizia". Si tratta di una modalità investigativa inedita, data la prevalenza nel giallo dell'indagine deduttiva.
Ambientata in una Roma irriconoscibile, buia, costantemente tormentata dalla pioggia, la narrazione si snoda su diversi piani spazio-temporali, sostenuti da un montaggio rapido e alternato mutuato dal linguaggio cinematografico. Lo stile narrativo è "visivo", tridimensionale, contaminato dall'attività parallela di sceneggiatore che l'autore svolge per la tv.
L'incontro con Donato Carrisi è stato introdotto da Mimmo Minuto e coordinato da Filippo Massacci; è intervenuto Francesco Tranquilli, autore di romanzi noir. Sarà Silvia Ballestra, il 28 dicembre, a concludere gli "Incontri con l'autore 2011" con "Le colline di fronte" una biografia dell'illustratore di Colli del Tronto, Tullio Pericoli.
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20/12/2011
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