Rischi e dubbi sull'impianto di stoccaggio gas: "Quali sono le motivazioni tecniche?"
San Benedetto del Tronto | La centrale di stoccaggio sotterraneo di gas metano si vuole costruire a Porto D'Ascoli, in zona Agraria, presenta due livelli di rischio da non trascurare.
di Redazione

Fotosimulazione di come sarà l'impianto di stoccaggio gas
L'altra si evidenzia dal sito scelto: il quartiere Agraria che dista poche centinaia di metri dal mare è una zona dove le alluvioni sono frequenti (l'ultima si è verificata martedì, 1 marzo 2011) e possono trasportare verso il mare quell'insieme di materiali prodotti da gas che possono, una volta liberi dalla pressione di immissione, fuoriuscire dagli alloggiamenti sotterranei.
I due rischi descritti in sintesi fino ad oggi non sono stati adeguatamente trattati e non hanno ricevuto attenzione con saggi e tali che possano in qualche modo essere considerati garanzie certe per la salute dei cittadini e per la salvaguardia dell'ambiente. Si tenga in debito conto che l'area prescelta per questo impianto si trova anche vicina all'epicentro dei terremoti che si sono verificati tra l'Abruzzo e le Marche. L'ultimo è stato registrato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia tra il 16 e il 17 dicembre e ben avvertito nella provincia di Ascoli Piceno: sono state registrate ben 17 scosse con epicentro nella Valle del Salinello tra la montagna dei Fiori e la montagna di Campli. Si è trattato di uno sciame sismico la cui evoluzione non è prevedibile.
Perché bisogna estrarre gas dalla rete nazionale e parcheggiarlo in aree sotterranee e successivamente reintrodurlo nella stessa rete nazionale? Quali sono le motivazioni tecniche? Si tratta di operazioni di mercato: acquistare il gas dalla rete nazionale e rivenderlo alla stessa ad un prezzo maggiorato. Ma perché queste centrali di stoccaggio sotterranee di gas metano debbono essere costruite in un si di una zona pede-appenninica come quella dell'Agraria? L'area è vicina a quelle interessate da attività sismiche.
Si spieghi. L'Italia si trova o no tra la placca africana e quella europea? Queste zolle convergono o no l'una contro l'altra? Quindi, si determina o no un accumulo di grandi quantità di energie che si deposita continuamente lungo le faglie le quali generano terremoti? Tali faglie sono presenti in Italia e in zona. Questi impianti In Italia non dovrebbero essere costruiti ma a Porto D'Ascoli sono altamente rischiosi.
A questa logica di mercato si contrappone il quadro dell'economia urbana della città di San Benedetto del Tronto. L'ecosistema dell'area interessata e nelle zone dei territori limitrofi non può ricevere alterazioni incontrollabili e non eliminabili. Già dove dovrebbe sorgere la centrale in 6 giorni su 7 la media giornaliera ha superato il limite di legge delle polveri sottili.
Quindi è necessario che l'ambiente venga maggiormente tutelato in quanto le attività prevalenti sono tutte in funzione del turismo. Si tenga conto che spiagge, alberghi, ristoranti, negozi vari non sono trasferibili in altro luogo. Il turismo è un'industria che non ammette delocalizzazione. Se il quadro ambientale degenerasse con un inquinamento progressivo, incontrollabile e quindi non eliminabile in tempo reale, i flussi di presenze turistiche si abbasseranno e si determinerà una crisi occupazionale non gestibile dell'intera città.
L'economia urbana della città di San Benedetto del Tronto rappresenta una motivazione primaria per la non realizzazione dell'impianto di centrale di stoccaggio sotterraneo di gas metano in quanto le funzioni di rischio inquinamenti ambientali e di tutela della salute dei cittadini e delle loro stesse attività di lavoro non sono soddisfatte da sicure garanzie.
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21/12/2011
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