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Si presenta il catalogo della mostra Adolfo De Carolis xilografo

Ascoli Piceno | Sabato 14 gennaio alle ore 17.00 alla Libreria Rinascita di Ascoli Piceno la Dott.ssa Adele Amadio presenterà il catalogo della mostra Adolfo De Carolis xilografo

di Giamaica Brilli

Il catalogo è a cura di Manuela Rossi ed è stato pubblicato dai Musei Civici di Palazzo Pio in collaborazione con il Polo Museale San Francesco di Montefiore dell'Aso (testi E. Di Martino, M. Rossi, T.Maffei, T. Previdi, N. Arletti, F. Fiorani). Dopo i saluti delle Amministrazioni promotrici: il Comune di Montefiore dell'Aso e l'Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno, interverranno i curatori della mostra Tiziana Maffei e Tonino Ticchiarelli.


La mostra nata dalla collaborazione tra i musei Civici di Palazzo Pio di Carpi, il Polo Museale di Montefiore dell'Aso (fino al 12 febbraio 2012) e la Biblioteca Comunale di San Benedetto del Tronto mette in luce non solo un aspetto prevalente del lavoro di Adolfo De Carolis, quello dell'incisione, ma grazie all'acquisizione delle matrici originali in legno e degli schizzi preparatori, anche l'intero percorso creativo di queste opere a stampa.

De Carolis (Montefiore dell'Aso 1874 - Roma 1928) riscoprendo la lezione dei grandi incisori nordici come Holbein e Dürer, e l'esperienza dell'artista italiano Ugo da Carpi, inventore della tecnica del chiaroscuro, riporta in auge la xilografia, l'antica arte di fare incisioni su tavolette di legno, usata nelle raffigurazioni dei primi libri a stampa.
Nasce così la galleria dei ritratti familiari a partire dal suo primo autoritratto (1904) a quello delle amate figlie Donella, Eleonora e Adriana (1910-1917) e della moglie Lina (1915) forse la più incantevole delle sue creazioni, insieme ai paesaggi del suo mondo piceno: La Foce , il Varo, Lido Piceno.


Al tempo stesso la sperimentazione grafica passa per la contemporaneità illustrando i libri di autori famosi dell'epoca. Artista unico, De Carolis è capace di interpretare nelle sue incisioni con grande versatilità sia l'ideale robusto e vigoroso del "vate" Gabriele D'Annunzio, sia la poetica delicata ed intimistica delle poesie di Giovanni Pascoli.
Con la casa editrice Treves realizza opere che hanno segnato la storia del gusto di un'epoca, partendo dall'edizione della Francesca da Rimini (1902), a La figlia di Iorio (1904) fino al Notturno (1917) per D'Annunzio, con la Zanichelli i disegni più delicati per il mondo lirico di Pascoli Myricae e Canti di Castelvecchio (1903), Carmina (1914).


Negli anni successivi la xilografia diventa per De Carolis lo strumento espressivo che lo mette in relazione con i principali movimenti e progetti culturali del suo tempo dalla collaborazione con riviste di letteratura e cultura (L'Heroica, Hermes, Leonardo), alla realizzazione delle illustrazioni della collana dei Poeti Greci della Zanichelli (L'Odissea, L'Iliade, le tragedie greche), utilizzata fino agli anni Cinquanta per i libri di testo delle scuole italiane.

Ma soprattutto con la pubblicazione del breve trattato La Xilografia, del 1924, in cui De Carolis trasferisce la sua sapiente esperienza e dà consigli pratici a chi deve affrontare quest'arte, si riscontrano in questo campo due grandi meriti di questo artista poliedrico: quello di avere creato una nuova generazioni di incisori italiani, fatti conoscere anche all'estero e l'aver sottolineato il forte valore educativo di questa arte, che è poi anche compito dell'arte in generale.

11/01/2012





        
  



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