"Questa iniziativa è nata perché il Porto Grande ha voluto abbinare un evento ludico ad un evento educativo" ci ha spiegato Roberto Valeri, responsabile Ufficio Stampa del grande Centro Commerciale di Porto D' Ascoli, facendo riferimento agli eventi in programma per il giorno dell' Epifania. Oltre la consueta discesa della befana da un elicottero quest' anno sono stati previsti anche il lancio di un paracadutista dal medesimo velivolo (che forse verrà annullato a causa del forte vento) e la simulazione di un attacco chimico tenuta dal Nucleo N.B.C.R. Marche della Croce Rossa.

La simulazione è stata sapientemente condotta nel piazzale antistante il Centro alle ore 11,00 tra tanti passanti incuriositi e interessati. Andiamo per gradi. La sigla N.B.C.R sta per nucleare, batterico, chimico,radiologico e si tratta di un' unità operativa che per sua costituzione si occupa proprio di questo tipo di emergenze. Questo è quello che gli operatori della Croce Rossa ci hanno mostrato: avviene un' esplosione (crash) che rilascia sostanze tossiche e ci sono delle persone contaminate.

Ad essere soccorsi per primi saranno quelli con maggiori possibilità di sopravvivenza. Per prima cosa interviene la vigilanza del Porto Grande che effettua un sopralluogo senza avvicinarsi più di tanto. Poi vengono chiamati i Vigili del Fuoco i quali entrano nella "zona rossa". Si tratta di un lavoro di equipe, un lavoro in cui i Vigili del Fuoco si interfacciano con il Nucleo N.B.C.R. Poiché gli operatori devono poter lavorare in totale sicurezza, questi ultimi sono muniti di speciali tute e maschere. Si tratta di maschere a filtro e non di normali maschere autorespiratorie.

Anche il Nucleo N.B.C.R. fa un sopralluogo e poi si accinge a prelevare i feriti dalla zona dell' esplosione. Nel piazzale erano state allestite due tende, una gialla per il lavaggio decontaminante con acqua nebulizzata e una grigia, area "pulita", dove somministrare le terapie. Per effettuare il lavaggio è necessario spogliare i contaminati diminuendo il carico tossico. Il lavaggio avviene ad una temperatura non superiore ai 37°C per evitare che le sostanze tossiche penetrino in profondità nella pelle.

Abiti e scarpe dei contaminati vengono raccolti in un sacco apposito e gettati come rifiuti speciali. Solo quando un paziente è dichiarato sicuro, decontaminato, viene avviato nella tenda grigia e successivamente trasportato in ospedale. Tutto il personale, finito l' intervento, verrà sottoposto a decontaminazione e con esso anche presidi medici quali barelle spinali e barelle cosiddette "a pettine". Si è trattato davvero di un' esperienza fuori dal comune, particolarmente avvincente, di un collettivo momento di riflessione e per questo vogliamo ringraziare sentitamente il Porto Grande per aver organizzato l' evento e il Nucleo N.B.C.R. della Croce Rossa.