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Gli avvocati in sciopero contro la chiusura degli Uffici Giudiziari di San Benedetto

San Benedetto del Tronto | Anche nel Palazzo di Giustizia di Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, a San Benedetto, al pari di quanto accaduto in oltre cento città italiane, la classe forense si è astenuta dalle udienze nelle giornate di giovedì 23 e venerdì 24 febbraio.

di Olga Piergallini

Due giorni di sciopero per gli avvocati

Un'iniziativa promossa dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura (OUA) per protestare contro i rischi attualmente corsi dalla Giustizia cui gli avvocati sambenedettesi hanno aderito pienamente. Tra i rischi più paventati nel nostro territorio, senza dubbio, la chiusura di tutti gli Uffici giudiziari che, soppressi a San Benedetto del Tronto, dovrebbero poi confluire nelle sedi "centrali" di Ascoli Piceno.

Un esito cui, comprensivamente, tutti guardano con viva apprensione. Innanzitutto per i disagi che comporterebbe a tutti i fruitori della giustizia residenti a San Benedetto del Tronto e nel suo hinterland il doversi recare, ogni volta, ad Ascoli Piceno. In secondo luogo, ma non da ultimo, per le oggettive difficoltà logistiche che si incontrerebbero all' interno delle strutture ascolane nel dover accogliere il tutt'altro che esiguo carico giudiziario proveniente dalla costa. E' addirittura superfluo osservare, a tal proposito, che, mentre San Benedetto del Tronto dispone di una struttura relativamente nuova e comunque perfettamente adeguata a servire l'intera "macchina della giustizia" locale, al contrario in Ascoli Piceno da sempre si combatte con l'esiguità degli spazi a disposizione.

Non per niente, del resto, il Palazzo di piazza Dalla Chiesa, a San Benedetto ospita praticamente tutto l'apparato giudiziario del territorio, dal Tribunale agli Uffici del Giudice di Pace finanche agli Ufficiali giudiziari, mentre, per contro, in Ascoli Piceno gli stessi servizi occupano ben tre strutture differenti. Non ci si può esimere dal domandarsi, a questo punto, cosa succederebbe se spazi a malapena sufficienti a quanto fino ad ora devono sostenere, dovessero essere ulteriormente gravati dall'enorme mole proveniente dagli Uffici giudiziari di San Benedetto qualora fossero chiusi. Un rischio altamente temuto, dunque. Eppure decisamente concreto, a partire dalla soprressione dell'Ufficio del Giudice di Pace, se si considerato che lo schema per l'eliminazione delle sedi non circondariali di questo Giudice è già all'esame della commissione Giustizia.

Quindi, dovrebbe essere la volta della stessa Sede distaccata di Tribunale, pure a serio e imminente rischio di soppressione. Con il risultato, dicevamo, che nell'intero territorio di San Benedetto del Tronto e del suo hinterland, dove pure la domanda di giustizia è più che ragguardevole, non rimarrebbe un solo ufficio giudiziario. Un rischio concreto e attualissimo che, comunque, la locale avvocatura intende contrastare fino all'ultimo, invocando il sostegno di tutti, cittadini, politici e associazioni innanzitutto.

Al pari di quanto accaduto in moltissimi altre sedi di Tribunale, dunque, anche i rappresentanti sambenedettesi del consiglio dell'Ordine, in particolare gli avvocati Viviana Fazzini, Antonella Liberati, Serena Romandini, Maria Troiani e Giorgio Molini, insieme a Silvio Venieri, hanno organizzato un incontro con la Stampa per sensibilizzare la popolazione. E per evidenziare che, piuttosto che sopprimere gli Uffici giudiziari, logica vorrebbe che, al contrario, fosse ampliata la circoscrizione del Tribunale di Ascoli Piceno, fino a ricomprendere quei territori che, pur appartenendo alla Provincia ascolana, rientrano ancora nella circoscrizione del Tribunale di Fermo.

Se, infatti, i Comuni di Grottammare, Ripatransone, Cupramarittima, Massignano, Cossignano e Montefiore dell'Aso entrassero a far parte della circoscrizione del Tribunale di Ascoli Piceno, con circa 220.000 utenti - tanti sono sono gli abitanti della provincia ascolana - ci sarebbero i numeri per mantenere in vita la sede distaccata di San Benedetto del Tronto. Una scelta razionale che, tra l'altro, risulterebbe molto più comoda per gli abitanti dei Comuni interessati ai quali, per domandare giustizia, anziché spostarsi fino a Fermo basterebbe raggiungere San Benedetto.

24/02/2012





        
  



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