La Emili replica sul Piano Regolatore: "Disconoscere il ruolo dei partiti è un idea distorta"
San Benedetto del Tronto | Loredana Emili, capogruppo del Pd sambenedettese replica al segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Gabriele Marcozzi il quale aveva criticato degli incotri in città sul PRG.
Loredana Emili
In mancanza di correzioni o smentite convincenti, la conseguenza logica di questa affermazione dovrebbe essere il rapido sgretolamento della nostra Costituzione dove i partiti sono invece riconosciuti come strumento essenziale per lo svolgimento della vita democratica.
Perché sicuramente è una idea distorta quella che disconosce il ruolo dei partiti, e quindi dei loro rappresentanti nelle istituzioni (l'iniziativa è promossa congiuntamente da PD e gruppo consiliare del partito), nel garantire la comunicazione tra elettori ed eletti su ogni argomento, ma soprattutto su quei temi che possono essere occasione per un miglioramento complessivo della qualità della vita delle persone come la progettazione futura della nostra città.
Il governo spetta all'esecutivo, ai suoi assessori, e il loro ruolo non viene sminuito dall'attività dei partiti e dei gruppi consiliari da loro espressi se questa muove nel solco delle indicazioni sia del programma elettorale che di quello di mandato. L'iniziativa del gruppo rappresenta un contributo per l'Amministrazione e quindi per l'assessore, che può impegnarsi con il pieno appoggio del nostro partito così come avvenuto fino ad oggi, perché il suo lavoro è stato autorevole e proficuo.
La partecipazione, l'ascolto e il consenso su alcune proposte avanzate negli incontri effettuati non possono che rendere più spedito il lavoro che sappiamo essere estremamente complesso perché dovrà saper regolare nei modi più equi e ragionevoli sostenibilità, vivibilità e sviluppo. Non solo dettagli e ritocchi di uno stesso scenario, dunque, ma un progetto condiviso per il futuro.
E' comunque sorprendente che questo attacco ci giunga da una organizzazione politica che fa esplicito riferimento ad una tradizione che vede il primato del partito!
La strategia della banalità è fin troppo facile, ma estremamente dannosa. Riduce la comunicazione a slogan, nega la complessità dei problemi, pur di ottenere consenso induce a conclusioni erronee e pericolose su compiti e ruoli che invece i fatti e la legge definiscono con chiarezza. La politica purtroppo soffre anche di questi mali".
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13/03/2012
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