Il 21 marzo è alle porte ed è giunto il momento per "Parkin' son", lo spettacolo del giovane coreografo sambenedettese Giulio D' Anna, di debuttare anche nelle Marche dopo l' enorme successo riscosso all' Auditorium di Roma. Proprio come accade alle avvenenti danzatrici al ballo delle debuttanti anche Giulio si mostra candido e elegante nei movimenti. Movimenti che diventano arte pura sul palcoscenico, movimenti in grado di trasmettere un iride di emozioni, dalla commozione all' entusiasmo fino alla più sana comicità.

 Lo spettacolo è realizzato nell' ambito di "Officina Concordia", un progetto del Comune di San Benedetto del Tronto e AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) ed è fuori abbonamento. "Questo progetto di Officina Concordia è un' idea vincente da mantenere, sostenere e sviluppare" ha detto l' Assessore alla Cultura Margherita Sorge e ha aggiunto: "Esso rientra a sua volta nel progetto "Scuola di Platea" che ha come obiettivo quello di avvicinare il teatro alle scuole". L' Assessore Sorge ci ha poi ragguagliato circa un dato importante e significativo. Ci ha infatti informato che solo quest' anno c' è stato un aumento del 30% negli abbonamenti a teatro, dato in controtendenza se si pensa alla crisi e ai conseguenti tagli effettuati alla cultura. Quindi nella nostra regione si può dire con una certa soddisfazione che il teatro gode di buona salute.

 Si è dichiarato molto felice per l' esito che lo spettacolo sta avendo Gilberto Santini, direttore di AMAT, il quale è molto grato al nostro Assessore alla cultura per la disponibilità e l' intelligenza dimostrate visto che c' è spesso una forte disattenzione verso spettacoli fuori dall' ovvio. E, tornando a Parkin' son, esso ha più di una nota d' originalità. Innanzitutto mette in scena una realtà drammatica come quella della malattia e lo fa senza cadere nella banalità, in secondo luogo utilizza corpi danzanti non convenzionali (come li chiama Giulio) per affrontare, perché no, anche le convenzioni quotidiane come può essere ad esempio un rapporto padre-figlio. Si, perché, sul palco insieme al giovane D' Anna che è anche interprete oltre che regista, c' è suo padre Stefano realmente affetto dal morbo.

 La cosa più eccezionale è che Giulio è riuscito a non offrire al suo pubblico una mera vicenda privata e per ovviare a questo rischio ha attinto alla sua visione di coreografo scegliendo di lavorare con altri artisti di diverse nazionalità e realizzando così un prodotto globale. Gli artisti in questione sono: Agnese Rosati (assistente), Maarten Bokslag (addetto alle musiche), Theresia Knevel e Daniel Caballero (scene, luci e costumi).

 Vi sveliamo una chicca: tenendo conto dell' accento e parafrasando dall' inglese all' italiano, Parkin' son oltre ad essere il nome di una malattia di cui purtroppo si sa ancora poco significa anche "figlio parcheggiato" e fa riferimento ad una domanda che un giorno Giulio fece a suo padre. La domanda era: "cosa significa per te essere genitore?". La risposta di Stefano fu questa: "mettere al mondo un figlio, organizzare ogni cosa per lui e poi parcheggiarlo nel mondo".

 Info: il costo di un biglietto è 10 euro (ridotto 8 euro). I biglietti si possono acquistare presso la Libreria La Bibliofila (via Ugo Bassi 38, San Benedetto del Tronto, tel. 0735/794438), la sera dello spettacolo presso la biglietteria del Teatro Concordia (tel. 0735/588246), in tutte le biglietterie del circuito Amat/Vivaticket e on-line sul sito viva ticket.it e, ad Ancona, presso gli uffici AMAT in Corso Mazzini 99.