Sarà un momento di approfondimento e di dibattito sui temi della "primavera digitale" - filo condutture della venticinquesima edizione del Salone internazionale del libro di Torino - l'incontro con il noto psichiatra e scrittore Paolo Crepet che si terrà l'11 maggio nella sala Blu del quartiere fieristico, uno dei luoghi destinati ai principali dibattiti in programma al Lingotto. L'evento, fortemente voluto dal Consiglio regionale, è stato presentato questa mattina a Palazzo delle Marche.

"La nostra generazione - ha spiegato Crepet - è il ponte tra il mondo dei libri, delle biblioteche, della carta, e il nuovo mondo della comunicazione, quello legato a internet, ai social network, all'ibook. Un mondo che per i nostri figli è scontato, ma per noi un po' meno. Un mondo che ci fa ragionare, e riflettere. Dobbiamo pensare però anche alle due facce del 'nuovo' che non brilla sempre, ma non deve però essere solo motivo di timori e paure".

L'appuntamento con Crepet sarà, dunque, un'occasione per discutere su come sta cambiando la comunicazione e su come i giovani vivono questo momento mettendo a confronto le modalità di comunicazione classiche e tradizionali (libri, teatro, convegni) con i moderni linguaggi più legati alla rete e ai nuovi strumenti digitali, come l'ibook. E sarà anche un'occasione per capire quale possa essere il miglior luogo d'incontro tra la tradizione e l'innovazione, tra la memoria e il bisogno di nuove conoscenze.

Ma la collaborazione tra Assemblea legislativa e il noto psichiatra non terminerà a Torino. "L'idea - ha detto il presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi - è quella di creare un confronto non virtuale ma concreto con le nuove generazioni. I giovani, che stanno molto a cuore all'Assemblea legislativa che proprio a loro ha già dedicato diverse iniziative in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale".

Il progetto che vedrà ancora una volta vicini Assemblea e Crepet consisterà in una serie di incontri. "Saranno rivolti - ha sottolineato Crepet - ai ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori. Aiuteranno noi adulti a capire meglio le loro esigenze e i ragazzi a sentirsi meno soli". (C.C.)