Marco Calvaresi: “un progetto nuovo per la mia città”
San Benedetto del Tronto | A un anno dall’elezione alla carica di Presidente del Consiglio Comunale, l’uomo nuovo racconta la sua esperienza in politica.
di Martina Oddi
Marco Calvaresi
Come sta procedendo questa avventura politica?
Fare politica è un'esperienza formativa importante. Per guardare le cose dall'interno e capirne i meccanismi, non solo come osservatore esterno. E per arrivare a comprendere la liturgia che la politica inevitabilmente ha in nuce.
A livello nazionale Casini ha trovato un'intesa con Bersani, mentre il PdL si prepara a riesumare il legame con la Lega.
Qui a San Benedetto io già vivevo una feconda collaborazione con il sindaco Gaspari e la sua maggioranza, che ci ha sempre riconosciuto come avversario politico durante la campagna elettorale e ci ha sempre rispettato come Nuovo Polo Sambenedettese. E che poi mi ha eletto per dare un giusto riconoscimento all'11% dell'elettorato che si è espresso per me. Ma rimango, come uomo del Terzo Polo, espressione della minoranza. Ciò nonostante la collaborazione è viva e attiva, pur non condividendo tutto quello che passa in Consiglio. Il mio impegno è dedicato alla città, fedele al mio mandato, per dare una nuova visione della progettualità di cui San Benedetto ha bisogno. Forze politiche oggi contrapposte possono diventare alleate domani: la politica è in movimento, la vera rivoluzione avverrà dopo il voto del 2013. Quando emergeranno nuovi scenari e nuove possibilità. Quello che mi sta a cuore è la mia città, far emergere una coscienza civile che ora manca, al fine di far prevalere la logica del bene comune.
Come vi posizionerete alle politiche del prossimo anno?
Io faccio parte di un gruppo, e sarà il gruppo a decidere. Certo non andiamo a caccia di assessorati, ci interessa far passare un progetto nuovo. Basato su tre cardini: lo sviluppo economico, il quoziente familiare e una fiscalità meno pesante di quella che oggi grava sulle spalle dei cittadini.
...Come ha riconosciuto anche la Corte dei Conti, il peso del risanamento del Bilancio dello Stato grava per lo più sulle classi medio basse...
Impoverendole ancora di più: se vai a toccare l'iva, automaticamente vai a vessare le famiglie.
Nel nostro Piceno quali sono le prospettive reali di rinascita economica per le imprese? Vale anche qui la ricetta del Made in Italy'
Il problema delle nostre industrie è che operano prevalentemente nel manifatturiero e con la concorrenza sfrenata dei cinesi, solo per citare quella più conosciuta, diventa impossibile sostenere i costi di produzione. Tutti dicono di proteggere il Made in Italy, di tutelare il territorio. Ma attualmente non esistono politiche serie che permettono di tradurre in azioni concrete queste analisi. Rimane una declamazione di intenti, non esiste una volontà vera in tal senso.
Parlando di San Benedetto, rimangono le criticità note, dalla sanità alle infrastrutture?
Per quanto riguarda la Sanità la Regione ha stilato il suo piano composto da 5 aree vaste ad ognuna della quale corrisponde un nuovo ospedale unico. Ma fino ad allora devono funzionare bene quelli che ci sono. Io auspico una totale integrazione con Ascoli, prestando attenzione alle esigenze dei cittadini rispetto ai servizi primari. Ma si devono riconoscere a San Benedetto delle priorità, come il Pronto Soccorso, che è il primo delle Marche come utenze e d'estate raddoppia la sua attività. In un'ottica sempre speculare che vede come utenti anche i turisti, quando scelgono la città da visitare anche in base alle garanzie in termini di servizi sanitari. Servizi che devono consacrare il diritto alla eguaglianza nell'erogazione delle prestazioni. Per quanto riguarda la sanità non possono esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
E per quanto riguarda le infrastrutture? Rimangono le carenze?
Parlando di infrastrutture viarie il problema rimane tutto. Continuo a pensare che più che puntare sugli aeroporti dovremmo concentrare gli sforzi sul trasporto sui binari. I disagi degli ultimi tagli di Trenitalia sono sotto gli occhi di tutti. Altrettanto importante è la Bretella, fondamentale per la viabilità.
I fondi per realizzarla ci sono?
Diciamo che c'erano, ma sono stati dirottati su altri investimenti a cui è stata data la priorità. Come l'elettrificazione della tratta Ascoli - Mare, ai cui innegabili vantaggi ambientali corrisponde però il fatto che è una tratta minore, quasi morta. Altra precedenza è stata data al sottopasso in via Pasubio, di cui c' è poco da dire: innegabili le criticità progettuali e i disagi che i lavori sicuramente comporteranno, mentre non si ricordano casi analoghi nelle Marche. Chi amministra e governa la città ha l'onore e l'onere di fare le scelte migliori.
A livello interterritoriale, c'è reale sinergia tra le politiche sambenedettesi e le scelte operate in Regione?
Si da per scontata una Regione lontana, ma Spacca ultimamente si è avvicinato molto alle nostre problematiche, con un atteggiamento di apertura che non può che farci piacere. Anche se la dialettica politica prevede le sue retoriche, secondo me si tratta di sentirsi tutti marchigiani, superando le barriere territoriali. A Spacca riconosco una grande sensibilità sul tema del turismo.
A proposito di turisti, se ne vedono pochi in giro...?
Gaspari si è detto molto preoccupato su questo punto. In generale tutta l'Italia è investita da una crisi isterica dei consumi, e la gente ha paura di investire e di comprare. È tutto fermo.
Però nel week end sembra di stare a Rimini: frotte di giovani e giovanissimi invadono i locali della città...
Ma non è gente che rimane, si tratta arrivi serali. I turisti veri sono pochi e tutto l'indotto turistico, non solo gli alberghi ma soprattutto i bar e i ristoranti, ne è fortemente penalizzato.
Per concludere con la politica, avete pensato ai nuovi attori emersi dalla crisi dei partiti, come Italia Futura?
Di questo movimento, di estrazione industriale e guidato da Montezemolo, riconosco la valenza in termini di meriti, che deriva dalla grande credibilità dei suoi attori. Ma in generale, anche guardando al Movimento 5 Stelle, penso che il successo delle nuove formazioni sia direttamente proporzionale alla caduta in termini di fiducia dei cittadini verso i partiti. Si può recuperare, con un taglio dei costi della politica finalizzato all'alleggerimento della pressione sugli italiani. A fronte degli enormi sacrifici da cui sono stati gravati. Questa Spending Review ora bisogna farla davvero. E per la mia città auspico una riduzione delle tasse e dei costi di gestione, frutto dei continui balzelli imposti ai lavoratori e alle imprese, che oggi sono sulla stessa barca. Entrambi senza lavoro.
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30/06/2012
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