Il senso della iniziativa si racchiude in gesto, una catena di mani che si tengono luna all'altra, un gesto che vuole unire la città, cittadini, associazioni, istituzioni, per rispondere un no a tutti coloro che pensano di speculare degradando il nostro ambiente e il nostro territorio. Un no che mandiamo a una politica che favorisce i grandi gruppi finanziari a discapito dei cittadini , del loro ambiente e delle loro proprietà. Un atto che la città rivolge ai politici locali, alla regione, alla Presidenza del Consiglio e infine al parlamento Europeo perché sia nei fatti il parlamento dei popoli e non quello delle banche e delle multinazionali.

La più grossa minaccia che incombe sul nostro territorio è senz'altro il progetto della Gas Plus di realizzare un deposito di stoccaggio di Gas nel sottosuolo di San Benedetto. Una minaccia per la nostra cittadinanza sotto diversi punti di vista:
- ambiente : a causa di emissioni di consistenti quantità di polveri, forti emissioni
sonore, normali perdite dalle condutture (tra l'1,1% e il 2% del mezzo miliardo di metri cubi stoccati), problemi di natura geologica, per citarne solo alcuni;
- sicurezza : a causa del rischio di incidenti. Vale la pena ricordare che tale
impianto è soggetto al rispetto della legge Seveso proprio perché a rischio rilevante di incidente catastrofico. Ciò è anche dichiarato nel bilancio 2010 della Stogit (Stoccaggio Gas Italia, la più grande azienda italiana di stoccaggio gas facente parte del gruppo ENI);
- turismo : la nostra città, proprio per i motivi elencati precedentemente avrebbe
una sicura caduta di immagine che si ripercuoterebbe inevitabilmente sul turismo, per non parlare della torcia di 30 metri visibile anche dalla riva e a tutti i turisti che escono al casello autostradale;
- svalutazione degli immobili e di tutte le attività commerciali : è
evidente che anche in questo caso, in seguito ai punti sopra elencati si avrebbe,
all'indomani dell'approvazione dell'impianto, una perdita di valore di tutti gli immobili e delle attività commerciali.

Proprio perché il turismo ne risulterebbe pesantemente abbiamo pensato di chiedere
all'associazione albergatori tramite il loro presidente Gaetano Sorge ed all'associazione dei concessionari di spiaggia di aderire all'azione di autotutela che stiamo portando avanti da alcuni mesi con lo scopo, oltre quello di avere una cifra molto cospicua da presentare ad amministratori e tecnici che non tuteleranno i nostri anche quello di avere dalla nostra parte due associazioni di forte peso economico e politico per dare maggiore vigore e maggiore forza alla nostra lotta contro lo stoccaggio del gas a partire dall'effetto mediatico e dall'influenza politica.

Durante il colloquio con i concessionari di spiaggia dell'ITB è venuta fuori l'idea della
manifestazione sulla riva del mare; si è sviluppata così l'idea di una manifestazione che unisse tutti non solo nella difesa dallo stoccaggio ma nella difesa del territorio e dell'ambiente. Ci è parso giusto pertanto inserire anche un'opposizione alla ventilata realizzazione della centrale a biogas nella riserva naturale Sentina ed una protesta contro la decapitazione del comitato di indirizzo della Sentina operata dall'emendamento Perazzoli, e per questo abbiamo invitato a partecipare ed a farsi promotori dell'evento anche le associazione facenti parte del comitato di indirizzo con cui stiamo collaborando per tentare di risolvere quest'ultimo problema e ripristinare la situazione precedente all'emendamento.

Ci è parso giusto inserire nella manifestazione anche il problema della direttiva europea Bolkestein con cui si stanno scontrando i concessionari di spiaggia: la messa all'asta delle concessioni favorirà indubbiamente i grandi gruppi economici e speculativi italiani e stranieri con conseguenze negative sull'aspetto del litorale con minori garanzie di salvaguardia dei valori paesaggistici ed ambientali.
Siamo molto contenti dell'adesione anche di un'altra associazione Forum per la terra e il paesaggio marche.