Con riferimento alle dichiarazioni apparse sulla stampa in merito alla manovra finanziaria del riequilibrio di bilancio che andrà in approvazione nella seduta consiliare di domenica 30 settembre, non posso che ribadire e se, possibile, chiarire ulteriormente quanto contenuto nella nota diramata ieri dal Comune.

Ribadisco infatti che la scelta politica forte sottesa alla manovra intende tutelare le famiglie, le fasce più deboli e gli imprenditori del commercio che esercitano la loro attività negli spazi di loro proprietà.

Per queste categorie, cioè per la stragrande maggioranza dei cittadini, restano invariate le aliquote già fissate in sede di versamento dell'acconto di giugno e cioè: 0,4 per mille per le abitazioni principali, 5 per mille per le abitazioni concesse in comodato gratuito e affitto concordato mentre viene istituita un'aliquota del 4 per mille per soggetti che risiedono permanentemente in strutture di ricovero di lunga degenza e per i residenti all'estero iscritti all'AIRE (prima pagavano il 10,60 per mille).

E' altresì confermata al 7,90 per mille l'aliquota per abitazioni affittate con contratto registrato per almeno 90 giorni durante il 2012 così come per gli immobili non produttivi di reddito fondiario (strumentali alle attività commerciali arti e professioni) iscritti nelle categorie A10, B, C e D, cioè nei quali il proprietario svolge la sua attività.

Verrà invece eliminata l'aliquota intermedia dell'8,50 per mille sostituendola con quella del 10,60 che si applicherà a tutte quelle categorie di immobili non previste nelle altre aliquote.

Da quanto esposto risulta evidente che lo scopo principale che la maggioranza ha deciso di perseguire è quello di recuperare i tagli apportati dal Governo sul bilancio non gravando sulle famiglie e distinguendo in due classi i proprietari di immobili destinati ad ospitare attività produttive: quelli che li usano per svolgervi la propria attività economica (per i quali non vi sarà alcun aumento) e quelli che li affittano percependo una rendita. Ci sembra giusto che, in un periodo di difficoltà, se bisogna chiedere uno sforzo, esso va chiesto a chi più può. Reputo che anche da qui passi la giustizia sociale!