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Mostra, presentazione del libro di Francesco Galiffa e due serate di degustazioni del famoso piatto

Nereto | L’Associazione Culturale Ferdinando Ranalli ha studiato un progetto che considera la capra alla neretese un volano per la promozione turistica e culturale di Nereto e della Val Vibrata, di cui è l’indiscussa icona gastronomica

di Stefania Mezzina

Con l'organizzazione dell'associazione culturale "Ferdinando Ranalli", a Nereto prende il via venerdì 26 ottobre, alle ore 18,  presso la Sala Comunale Allende, la mostra di documenti d'epoca, stampe, cartoline, francobolli e libri, riferiti alla capra, indiscutibile volano per la promozione turistica e culturale di Nereto e dell'intera Val Vibrata, di cui la Capra alla neretese, appunto, è ormai l'indiscussa icona gastronomica.

In questo contesto si sviluppano una serie di eventi tra cui, sabato 27 ottobre alle ore 17.30, la presentazione del libro "Dentro la pentola, la capra gongola" scritto da Francesco Galiffa, in cui l'autore offre ai lettori la sua ricerca, condotta attraverso la consultazione di centinaia di testi e fonti varie, che permette di conoscere, oltre la storia del piatto, quella della capra nei secoli, le sue caratteristiche, i suoi prodotti e, soprattutto, l'impiego della sua carne nell'alimentazione, con la descrizione delle tante maniere in cui questa può essere preparata, lavorata, cucinata, conservata e, naturalmente, gustata.

Venerdì 26 ottobre, dopo i saluti sindaco di Nereto, Stefano Minora,  del dottor Giuseppe Maretti, presidente dell'Associazione Culturale Ferdinando Ranalli, coordinati dal giornalista Mario D'Alessandro, sono previsti gli interventi  dei professori Michele Corti (Facoltà di Agraria dell'Università di Milano), Antonio Attorre (Facoltà di Economia dell'Università politecnica delle Marche), Everardo Minardi (Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Teramo), Fabrizio Fatuzzo (Produttore - Azienda Ovindoli Cashmere) e dello stesso autore Francesco Galiffa.
Nell'ambito del gemellaggio gastronomico con Farindola, l'inaugurazione di venerdì 26 ottobre culminerà con la degustazione dal titolo "Capra chiama capra", presso il ristorante Zio Mamo. Il menù sarà realizzato dalla signora Lucia Riccitelli della trattoria dell'Orso di Farindola, e accompagnato dalla degustazione dei vini della cantina Fiore. S

Sabato 27 ottobre presso lo stesso Ristorante Zio Mamo si tornerà ad onorare la capra e il menù sarà nuovamente bagnato dai vini della cantina Fiore. Ciò dopo la presentazione del libro di Francesco Galiffa: "Nel Medioevo il numero, a volte molto elevato, di persone che si spostano per motivi di carattere economico (le grandi fiere) o religioso (pellegrinaggi verso i luoghi simbolo delle grandi religioni, Gerusalemme per i Cristiani e La Mecca per gli Islamici) determinano lungo il percorso e nelle destinazioni finali la nascita di punti di soggiorno e di ristoro, che fanno la fortuna di molti operatori - dice l'autore - con il passare dei secoli, il rapporto causa effetto si inverte: nasce una nuova categoria di ristoratori, la quale dipende sempre meno dal transito di grandi masse, ma fonda la sua forza di attrazione sulle peculiarità delle offerte, sempre più legate al territorio, ai suoi prodotti, alle sue tradizioni.

La conseguenza è che chi vuol gustare certe prelibatezze, spesso uniche, se le deve andare a cercare, come fosse un pellegrino del gusto. Tra i protagonisti della tavola, che hanno sedotto tanti palati, si annovera, appunto, la capra alla neretese, che dagli anni sessanta in poi ha fatto confluire a Nereto estimatori dall'intero Abruzzo, dalle Marche ed anche da località più lontane." Proprio prendendo spunto dagli antichi e mai tramontati fasti, l'Associazione Culturale Ferdinando Ranalli ha studiato un progetto che considera questo piatto, al pari del Tacchino alla neretese, un volano per la promozione turistica e culturale di Nereto e dell'intera Val Vibrata, di cui la Capra alla neretese è ormai l'indiscussa icona gastronomica.

26/10/2012





        
  



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