I fondi dell'UE destinati a finanziare progetti negli stati membri: una chimera, se si ignora come e cosa fare per entrarne in possesso. Per questo l'IdV promuove un corso per imparare a canalizzare finanziamenti dall'Unione, scegliendo la metodologia e i progetti migliori. "L'assenza di assorbimento di fondi UE è un problema grave e strutturale dell'Italia, non solo al Sud", afferma Niccolò Rinaldi, che snocciola dati che fanno riflettere su come i 29.000.000.000 € messi sul piatto dall'Europa rimangono pressoché inutilizzati. E scadranno nel 2013, con possibilità di proroga per i progetti già approvati.

Punta il dito contro il Ministero, l'On. Rinaldi, imputando una carenza nella "centralizzazione su Roma della capacità di spesa, non esattamente nello spirito europeo". E non risparmia nemmeno lo sfidante Renzi, reo di fare una politica del tutto scevra da logiche di europrogettazione. Formazione gratis per otto ore, che si concludono con una simulazione, organizzata sfruttando risorse europee, in cui apprendere dritte su come intercettare i fondi, trovando tutte le info sui bandi, la stesura dei progetti, sia sul sito del capodelegazione Idv al Parlamento europeo (dove è possibile iscriversi alla newsletter mensile), che nel manuale alla terza ristampa.

Il nucleo del life learning del corso si basa sul metodo - "deve esserci una persona dell'ente che lavori solo su questo" - e il progetto - "nessuna proposta passa al primo turno, occorre saperla proporre e riproporre, dopo aver redatto un ottimo progetto, ovviamente" - spiega Rinaldi. Promuove poi San Benedetto per i suoi virtuosi ricorsi ai fondi, convenendo con il vicesindaco Fanini sulla esigenza di serrare le fila, tanto che sarà presto ospite dei giovani dell'IdV in un incontro in programma nei prossimi giorni.

"Più bravi degli Italiani gli Spagnoli, gli Irlandesi, i Polacchi e i Tedeschi. Gli Italiani si tolgono dal fondo della classifica guadagnando un posto sui Rumeni" racconta Rinaldi a proposito della tendenza di assegnazione dei finanziamenti.

L'Europa è e si conferma una risorsa ogni giorno di più per quello che può offrire in termini di opportunità di lavoro, contaminazioni culturali e socio economiche ai suoi cittadini. Anche se, di questi tempi, molti stentano a riconoscersi come suoi cittadini. Malgrado rinnegarla ora significherebbe fare un salto di venti anni. Indietro nel tempo.