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Mandozzi sul riordino Province: "Basta campanilismi, ora pensare a rilanciare il sud delle Marche"

San Benedetto del Tronto | "Ci sarà molto da fare, ci saranno problemi da risolvere, ci saranno opportunità da cogliere. - commenta il capogruppo Pd provinciale - Non perdiamo questo treno, perché temo che possa essere l'ultimo soprattutto per il Piceno in crisi"

Emidio Mandozzi

Una nota del capogruppo Pd della Provincia di Ascoli Piceno, Emidio Mandozzi a commento dell'approvazione del decreto sul riordino delle Province.

"Il Pd aveva visto giusto. Ora ci auguriamo che vengano messi da parte i velleitari campanilismi e s'inizi un vero confronto di idee e di contenuti che possa presto portare a ridisegnare un nuovo territorio che sia in grado di creare sviluppo e benessere per la parte sud delle Marche e per i suoi cittadini".

"Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge di riforma delle Province, che completa il percorso di riordino avviato nel mese di luglio confermando le tre province per le Marche nell'ottica di una sostanziale razionalizzazione che il Pd aveva appoggiato sin da subito, mi auguro che alle tante discussioni su ipotesi più o meno realizzabili, frutto spesso di interessi particolari e non generali rispetto al sud della nostra regione, ora si sostituisca uno spirito veramente costruttivo".

"Perché è innegabile che il nuovo disegno uscito dalla matita del governo Monti aiuta il nostro territorio a scrollarsi di dosso la parte del parente povero rispetto alla parte nord delle Marche.
Con la creazione, a partire già da novembre del prossimo anno quando ci saranno le nuove elezioni per la Provincia Ascoli-Fermo-Macerata, credo che si aprano diverse opportunità per il Piceno e per gli altri due territori, che solo ragionando ed agendo con lungimiranza si potranno cogliere appieno".

"Basta quindi con le polemiche fini a se stesse, rimbocchiamoci le maniche e partiamo con un registro diverso. Tutti debbono poter svolgere la propria parte, ad iniziare dalla politica, dalle istituzioni e dalle parti sociali. Tutti, nessuno escluso, se vogliamo veramente bene a questo nostro territorio. Ci sarà molto da fare, ci saranno problemi da risolvere, ci saranno come detto opportunità da cogliere. Non perdiamo questo treno, perché temo che possa essere l'ultimo soprattutto per il Piceno in crisi. Bisogna iniziare a lavorare sin da subito per quelli che saranno gli assetti da dare alla nuova Provincia, ben sapendo che incontreremo sul nostro cammino delle resistenze. Che potranno essere di vario ordine, anche politico. L'importante è però riuscire a lasciarsi alle spalle quella politica "gattopardesca" che i cittadini hanno dimostrato e stanno sempre più dimostrando di voler gettare alle ortiche, per abbracciarne una nuova fatta di maggiore vicinanza al territorio. Se riusciremo in questo intento sarà un bene per tutti, con la nostra nuova Provincia in grado di stare sui tavoli che contano con pari dignità, pari poteri, pari opportunità di decidere al meglio il futuro dei cittadini amministrati".

01/11/2012





        
  



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