Gaspari e i buoni propositi: “Piuttosto mi dimetto”
San Benedetto del Tronto | Il sindaco commenta le dimissioni del segretario del PD Gregori: “sovrapposizioni tra partito e amministrazione? Non si sta in Paradiso a dispetto dei Santi”.
di Martina Oddi
Giovanni Gaspari
Si chiude per Gaspari una settimana di roventi polemiche e di iperattivismo amministrativo sostenuto dalle migliori intenzioni.
"Il ripascimento si fa". Quello mini, in programma per lunedì sfrutta 5.000 m3 di sabbia provenienti da Marina Palmense, e interesserà la zona erosa all'inizio del lungo mare, proprio quella abbandonata dal Circolo Nautico perché ormai impraticabile - lungo la costa fino allo chalet Antares. La zona è particolarmente esposta alle mareggiate a causa della mancanza dell'ultima scogliera e dell'assenza del pennello. In una settimana di luce - in cui verrà depositata la sabbia - e cinque notti lavorative di operazioni di stesura, il lavoro dovrebbe essere ultimato, "con la minore invasività possibile per i turisti e i cittadini", spiega il sindaco.
Il maxi rinascimento di settembre svuoterà il porto dopo il dragaggio e - a seguito della verifica di compatibilità della sabbia - porterà centinaia di migliaia di m3 di arena sulla Sentina, la zona più esposta all'erosione "oggi che i fondali sono protetti dalle nuove scogliere frangi flutto e da anni di investimenti in rinfoltimento della battigia". Se "un goal è stato segnato con l'intercettazione di 70.000 € di fondi nazionali dirottati dalla Regione alla difesa del suolo, destinati alla zona di Ragnola nei pressi dell'immobile della Picena Ambiente", presto inizieranno anche i lavori di messa in sicurezza del ponte di via Carnia, per l'incolumità di pedoni e ciclisti.
"San Benedetto torna a spiccare il volo, rimpossessandosi del suo ruolo di Regina del turismo delle Marche", ne è sicuro Gaspari "e grazie alla nostra spiaggia degradante, che accompagna l'ingresso in acqua, il nostro mare è particolarmente sicuro per i bimbi". Ma sono altre le pene della settimana. Prima le dimissioni del Segretario Felice Gregori, e poi l'affondo di Paolo Perazzoli che definisce il gesto di Gregori un atto di dignità e addita Gaspari come responsabile di una lotta politica che non ha ragione d'essere, nemmeno in vista delle Regionali, perché lui non correrà, lasciando campo libero al sindaco. Accusato di evitare il confronto e il voto sulle questioni spinose e di fagocitare il partito con la sua amministrazione, Gaspari la mette su un altro piano.
"Queste polemiche non fanno bene all'immagine del partito di fronte ai cittadini. Non voglio farmi più trascinare nella polemica sterile" asserisce il sindaco, e continua "in merito alle dimissioni, Bersani è l'esempio che si può uscire di scena con stile". E ancora "io ho un ruolo istituzionale, devo preoccuparmi solo di portare a casa gli obbiettivi di mandato. La gente ha bisogno di fidarsi, e non si può riconoscere in un partito che si sfalda".
E a proposito dell'imbarazzante sovrapposizione, nel PD di questi affannosi giorni di governo che affronta le fatiche del pre - congresso, "nessuno si chiede se è più importante Letta o Epifani" perché il confronto sul futuro si fa più complesso nella co - operazione tra partito e maggioranza - "come accadde al PCI dopo la vittoria alle amministrative del ‘75, quando una profonda crisi dei ruoli attanagliò il partito".
Ma il presupposto del governo "è il presidio: io ci sono sempre per la città, nel bene e nel male". Con l'invito a abbassare i toni per recuperare credibilità di fronte agli elettori e ai cittadini, poco interessati a dire la verità alle beghe di palazzo, ricordando che quando qualcuno finisce un mandato qualcun altro si candida per fare meglio, secondo la democrazia più semplice, si augura che il PD ritrovi la sua via, "oggi che è l'unico grande partito strutturato a ispirazione non personalistica", e investa in progetti precisi.
E se Gaspari è pronto a farsi da parte - "sono pronto a dimettermi" - per sedare le incongruenze nel suo schieramento, il fatto di essere un partito maggioritario, sottolinea il sindaco - non deve dare adito a cannibalismo politico. "Perché la politica non è solo lotta di potere", parola di primo cittadino.
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06/07/2013
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