Veleni e polemiche del post – voto
San Benedetto del Tronto | Gregori: “Il momento è difficile. Pensare ai lavoratori, basta parlare delle tessere”.
di Martina Oddi

Sabrina Gregori e la sua squadra
Non vuole fare più polemica sulle tessere, il neoeletto segretario comunale del PD sambenedetesse Sabrina Gregori. Ma intanto sottolinea che le regole non andavano cambiate - "Avrei tenuto il vecchio regolamento che permetteva solo il rinnovo dell'anno precedente in vista del congresso"- ma che una volta fatto il guaio "non ha senso fermarsi in corsa". Il pasticcio delle tessere a suo dire non è poi così grave - "non è certo successo quello che si è verificato a Alessandria o a Civitanova, nessuno è venuto a votare in pulman". Se non fosse per quei novanta tesseramenti dell'ultima ora, il problema non sarebbe nemmeno degno di nota, secondo la segretaria.
E il prolungamento della votazione di tre ore nel seggio di Porto d'Ascoli altro non è che il volere dell'assemblea sovrana, non ci sono trucchi sotto. Chi parla di voto drogato offende i tesserati, gli stessi "preziosi" nuovi compagni. Ma le beghe delle votazioni - le "primarie a 15 euro", come i maligni le hanno bollate - sono ricordi lontani, oramai, perché questo è il momento di "voltare pagina sulla vecchia politica e corciarsi le maniche e lavorare sodo per creare un nuovo PD".
La Gregori cerca di alzare l'asticella ma il suo rivale - lo sconfitto Gianluca Pompei - tiene il picco e ancora non risponde alle sue ambasciate di pace. "Aspettiamo che risponda al nostro appello" dice accorata e poi precisa "dovrà ancora elaborare il lutto". Ma il pensiero non può non andare ai lavoratori della Roland. La notizia del giorno, i 150 operai in mezzo alla strada commuovono i nostri delegati, "perché i problemi veri sono altri, altro che tessere".
E anche gli impegni di partito in vista del congresso dell'8 dicembre, un'agenda fitta di scadenze per il nuovo team. Ma non si dica che la sua elezione è stata spalleggiata da Gaspari, perché la Gregori e i suoi sono "indipendenti e liberi né il sindaco è mai uscito sui giornali per sostenerci". E non hanno come referente le critiche di Perazzoli, ma la comunità e i suoi problemi.
I buoni intenti non mancano, ma per ora la sezione sambenedettese è immersa nei veleni del post - voto, e rischia, come i più saggi fanno notare, di andare incontro a un'inevitabile disgregazione.
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08/11/2013
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