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San Benedetto del Tronto | Il surriscaldamento del Pianeta? A San Benedetto il Prof. Beltrando, uno dei massimi esperti del Pianeta.

di Martina Oddi

Conferenza sui cambiamenti climatici

Quando l'uomo imprime un segno indelebile sulla Natura, il risultato degenera e le conseguenze peggiori non si lasciano attendere. E sono, nella maggior parte, esiti nefasti. Fiumi fuori controllo, frane in altura e smottamenti. Fino alle alluvioni come quella dell'Albula del '72 e la più recente del Tronto nel '92, rimaste nella memoria collettiva come due delle più grandi sventure naturali del Piceno. Ma anche le piogge smodate preoccupano non poco. Le cosiddette bombe d'acqua - il gergo rende bene quella che ne è la percezione - sono diventate dopo il funesto 2012 così familiari alla Riviera tanto da far giungere da Parirgi il Prof. Beltrando, uno dei massimi esperti in materia.

Dalla Sorbonne, dove regge la cattedra di climatologia e geografia climatica, il luminare francese insieme al noto meteorologo Massimiliano Fazzini ha illuminato gli studenti dei licei cittadini con una lectio magistralis sugli effetti dei cambiamenti climatici. Primo fra tutti il surriscaldamento del Globo. L'aumento delle temperature del Pianeta è legato, secondo l'esimio professore, in modo innegabile all'impatto antropologico e al forcing naturale. Ossia l'attività umana va a incidere sulle forze naturali e ne determina la degenerazione: quando e quanto l'uomo inquina, tanto sconvolge gli equilibri dell'ecosistema.

Un dato incontestabile secondo Beltrando, il surriscaldamento della Terra è dovuto ai gas serra, ovvero quegli stessi responsabili del buco dell'Ozono. E dell'effetto serra, appunto. Effetto che in parole povere causa una pressione ai bassi stadi dell'atmosfera concentrando il calore sulla superficie terrestre, impedendogli di evaporare come avviene secondo natura. L'inquinamento antropologico, ma anche il potenziale distruttivo della natura, sono due sfide di fronte alle quali l'uomo deve assumersi le proprie responsabilità. E mettere in atto strategie per fronteggiare il cambiamento climatico.

Come? Anche e soprattutto approfondendo la ricerca sugli strumenti e le modalità per affrontare fenomeni che sono incontrovertibili. Non si può tornare indietro dallo stato attuale, ma si può con una politica saggia supportata dalla ricerca, affrontare il problema. Un esempio ne è la fruttuosa collaborazione scientifica tra i due esperti, Beltrando e Fazzini. Anche il metereologo Sambenedettese ha condotto numerosi studi, e l'approfondimento dedicato ai ragazzi delle scuole è stato focalizzato sull'incremento significativo di precipitazioni piovose che negli ultimi anni hanno riguardato la città.

Se la principale causa è da riconoscere nel riscaldamento climatico, lo stesso si può dire nel caso sviluppato in parallelo durante la lezione di oggi, incentrato sull'aumento delle temperature diurne e notturne nelle zone urbane, con particolare riferimento ai mesi estivi. Così come succede a Parigi, la maggiore urbanizzazione comporta l'aumento delle temperature, nella misura in cui il cemento, tipico delle zone centrali, mantiene calore di notte, ma assicura temperature più miti di giorno, mentre nelle zone asfaltate, come i grandi parcheggi periferici, si verifica il contrario.

Nelle alluvioni un ruolo determinante lo giocano i letti fluviali che, ridotti notevolmente dalla cementificazione selvaggia degli anni ‘70 e '80, hanno dato due prove temibili della forza della natura. Tanti e affidabili i pluviometri, rilevatori fondamentali nel monitoraggio e nella prevenzione. Cinque efficaci e in uso nel Piceno, tra quelli ufficiali e quelli ufficiosi ma attendibili, come MeteoRivieraPicena.

Mitigare gli effetti della natura e rimediare ai danni dell'inquinamento è possibile. Basta dare un seguito ai declami politici con un'urbanistica eco - oriented e alle buone intenzioni di ogni giorno con un pizzico di coerenza in più. E se l'uomo della strada si chiede se è vero che si va incontro a una nuova glaciazione e sta arrivando un inverno tra i più rigidi degli ultimi 100 anni, gli esperti assicurano: l'eventuale irrigidimento delle temperature può essere solo conseguenza del precedente surriscaldamento che arriva a sciogliere le calotte polari.

Il riscaldamento continuerà, e chi ne nega il legame con i gas serra non è altro che qualche studioso pagato dalle grandi compagnie petrolifere americane. Parola di Beltrando.

08/11/2013





        
  



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