E' quanto emerso nel corso dell'indagine dell'Arisap - Associazione Ristoratori del Piceno, che in questi giorni ha effettuato un sondaggio attraverso i numerosi ristoranti associati, per tirare un bilancio della stagione 2013. Quello che è venuto fuori è che un po' ovunque la tendenza è stata al ribasso. La costa ha tenuto, ma rispetto al 2012 non si sono visti miglioramenti. Male l'entroterra dove la maggior parte degli operatori hanno denunciato un calo di presenze tra le varie sale che si aggira, mediamente, intorno al 15 per cento.

"Una flessione in negativo - spiega il direttore dell'associazione Massimo Pompei - che ovviamente si rifletterà anche sui fatturati". Il bilancio delle festività natalizie ha visto invece qualche timido cenno di miglioramento, rispetto a dodici mesi fa, ma soltanto dopo un brusco abbassamento dei prezzi dei menù di cene e cenoni. Insomma la ristorazione naviga ancora nel torbido mare della crisi: "Questi dati, che non sono assolutamente inaspettati - prosegue Pompei - da un lato sono le conseguenze della crisi economica, ma anche di una disattenzione delle istituzioni verso la categoria. Negli ultimi dodici mesi l'Arisap, attraverso l'instancabile attività del presidente Ferdinando Ciabattoni, ha fatto davvero di tutto. Sulla vicenda delle sagre sono stati sollecitati tutti i Comuni. E non abbiamo avuto alcuna risposta. O meglio: la risposta è stata che, soprattutto nell'entroterra, le sagre sono aumentate. Per la ristorazione invece sono aumentate soltanto le tasse. Tra l'operatore e l'istituzione si sta alzando un muro sempre più elevato".

Un muro che l'attività sindacale è ora chiamata ad abbattere: "Soltanto uniti - prosegue il direttore dell'associazione - possiamo pensare di ottenere qualche obiettivo. Stiamo lavorando per allargare la nostra attività sindacale e far giungere la nostra voce in maniera sempre più forte".