Italiani nel mondo
San Benedetto del Tronto | Pippo Pollina L'appartenenza
di
PIPPO POLLINA
"L'appartenenza"
E' curioso come ci siano ancora tanti italiani che non hanno mai sentito parlare di Pippo Pollina, 50enne cantautore nato artisticamente tra le fila degli Agricantus. Eppure il musicista e cantante siciliano ha alle spalle una ventina di album pubblicati, dal 1987 ad oggi, e oltre 4000 concerti in tutto il mondo. Probabilmente Pollina ha capito con molto anticipo la situazione politico culturale del nostro paese e, dopo aver assistito all'assassinio da parte della Mafia di Giuseppe Fava (Pippo collaborava come giornalista al mensile "I Siciliani") ha fatto fagotto ed ha scelto l'emigrazione girovagando, come un menestrello, per tutta Europa tra Ungheria, Austria, Francia, Inghilterra, Olanda, Germania e Svizzera.
La sua terra, la vita, la cronaca, la memoria sono sempre stati i temi trattati nelle sue belle canzoni, vere e toccanti. Con "L'apparteneza" Pollina mette ulteriormente a nudo se stesso. Pur non essendosi mai nascosto dietro ogni forma di banalità oggi rivendica una più profonda autenticità invitando tutti a gettare la maschera (la copertina è un simbolo) per recuperare la propria storia, il passato, i valori che ci hanno dato l'apparteneza e la passione dell'esistenza per restare fedeli a se stessi contro i cambiamenti imposti dall'alto. E dopo l'elegante apertura in "Preludio" (col tema che rientra nel brano finale ("Adesso che") tra pianorte ed archi si fanno avanti, tra rumba e milonga, una giornata al mare ("Mare mare mare", in duetto con la bella voce di Giorgio Conte) o quadretti a forma di viaggio d'infanzia al profumo di fiordaliso e l'odore del mosto ("Laddove crescevano i melograni") oppure atmosfere rock che raccontano, come una folle corsa in un prato, la vita riflessa nelle pieghe del passato ("Sono chi sei sono chissà", "Da terra a terra") e della sua terra che non può dimenticare ("il mio cuore ti appartiene ora e sempre"). E celebra la sua Sicilia con grande lirismo in "Ti vogghiu beni" in duetto con un'altra celebre artista isolana migrante, Etta Scollo.
Come in una tavolozza le composizioni di Pollina dipingono sogni in una grande autenticità di sentimenti. Egli racconta la canzone rendendo omaggio alla scuola italiana di tanti modelli ("Cantautori") e non esita ad ospitare (con gli echi celtici di "Risveglio") anche la scuola tedesca del suo amico e coetaneo Werner Schmidbauer, cantautore di bavarese. Ma le canzoni di Pollina non sono mai staccate dalla vita quotidiana lontana dai sogni. E memore del giovane cronista egli ricorda (in "E se ognuno fa qualcosa") e celebra don Pino Puglisi prete coraggio ucciso venti anni fa dalla Mafia e che ha "sfiorato il sagrato con pane coraggio e sguardo lontano...chi è lei che ha baciato il duo Giuda lo ha guardato negli occhi e gli ha tenuto la mano.....chi è lei? ce lo dica don Pino, che di eroi abbiam bisogno per capire il mattino, per riempire qul vuoto, quel niente che siamo". "L'apparteneza" è un bellissimo disco di canzoni autentiche che confermano ancora una volta il valore di un autore e interprete di grande livello.
Voto 8/10
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26/01/2014
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