La morte è solo l'inizio del secondo tempo
Lucio Dalla

Parlare di un amico che ci lascia è sempre amaro. Parlare poi di uno come il Professor Bruno Galiffa, uomo antico ma di grande modernità, diventa sempre problematico, specie se si tratta di un amico con il quale hai condiviso tante giornate, come sempre improntate nel segno della sua ironia. L'ho conosciuto quando insegnava matematica alla Sacconi. Professore apprezzato e preparato. Poi l'ho perso di vista, come spesso capita, e l'ho ritrovato come Amministratore di condominio, nel palazzo deve abito.

Abbiamo cominciato a frequentarci ed i sabato erano sempre serate speciali, improntate alla simpatia, allo sfottò politico e sportivo. Lui sempre sopra le parti mai col tono aggresivo, sapeva mettere la parola giusta al posto giusto e al momento giusto.

Sempre sereno e sorridente aveva la capacità di mettere i suoi ospiti nelle condizioni ideali per trascorrere quelle ore in allegria. Si dava da fare per aiutare in casa per la sistemazione della tavolata, dove curava tutto con la massima accortezza.

E quando l'incontro avveniva nella Villa di Tortoreto la cura dei particolari era il suo forte.

A scuola era un professore stimato e tanti sono i suoi ex alunni che lo ricordano con affetto. Nel lavoro di amministratore era sempre professionalmente esemplare e sapeva spesso essere conciliante quando, a volte, tra i condomini scoppiano le liti. Lui sapeva mettere la parola sspeciale per cercare di evitare l'eventuale contenzioso.

 

Ci mancherà Bruno, ci mancherà il suo sorriso, ci mancherà la sua ironia.