Solidarietà al Magistrato Di Matteo- una Delibera che non ha mai preso il volo
San Benedetto del Tronto | La mafia non uccide, lo Stato si, una provocazione che diventa però un fulgido esempio.
di Sabrina Cava
Gambini e Marucci
Pensava di aver chiuso in bellezza il suo mandato di consigliere del Movimento cinque Stelle Riego Gambini che oggi, insieme al collega subentrato consigliere Giovanni Marucci ci ha convocato per paventarci una situazione che sarebbe ridicola se non fosse invece gravissima.
I fatti: nell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno 2013, quello del 18 dicembre il consigliere M5S aveva presentato un Ordine del Giorno in riferimento al gravissimo episodio riguardante le minacce fatte dal carcere da Totò Riina nei confronti del magistrato Nino Di Matteo, Pubblico Ministero presso la Procura di Palermo, impegnato in prima linea nella lotta alla mafia e alle collusioni Mafia Stato.
Nell’ordine del giorno Gambini “chiedeva al Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto di esprimere piena e totale solidarietà e vicinanza al Magistrato, spronandolo ad andare avanti nella ricerca della verità e della giustizia nella vicenda della presunta Trattativa ed in generale in tutti i processi contro la criminalità organizzata, contro la Mafia, contro Cosa Nostra”.
Si invitavano altresì che gli organi competenti a “rafforzare al massimo la scorta di protezione al Magistrato Di Matteo in modo che possa continuare ad operare il suo mandato nella più ampia tranquillità e sicurezza personale”
L’ordine votato all’unanimità dal Consiglio Comunale dava mandato alla Giunta Comunale di trasmettere questo documento di indirizzo che, avrebbe potuto godere della immediata esecutorietà non richiedendo il vaglio di una commissione tecnica, al Procuratore Capo di Palermo e al Magistrato Nino Di Matteo, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri di Grazia e Giustizia e degli Interni.
Non avendo beneficiato della immediata esecutorietà, la Delibera è diventata esecutiva in data 6 gennaio 2014 e ad una verifica, la prima di una settimana fa con una richiesta d’informazione sull’iter di invio attraverso PEC ad opera del consigliere Marucci rimasta senza risposta e, ad una seconda richiesta sempre di Marucci de visu alla Segretaria Generale si è scoperto che il documento non è mai partito per il viaggio verso i destinatari indicati dal Consiglio.
Una delibera rimasta lettera morta, non si sa se per colpa o dolo e questo poco importa, quello che importa è che la cosa è comunque gravissima. Disattendere i dettami del Consiglio Comunale non è una bazzecola da prendere alla leggera.
“Rimbombano ancora le parole pronunciate in quell’occasione dal Sindaco Gaspari, allorquando” prosegue Gambini “ riferendosi il signor Sindaco a Grillo e citando con sarcasmo la provocazione di quest’ ultimo in occasione della sua visita a Palermo il quale aveva detto -La mafia non uccide, lo Stato si- .
Mi ha ringraziato Gaspari per la presentazione dell’Ordine del Giorno e se ne è dichiarato particolarmente contento approvandolo dalla prima all’ultima parola salvo poi trattarlo alla stegua di carta straccia e non trasmettendolo, dando un fulgido esempio di come lo Stato possa uccidere”.
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28/02/2014
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