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San Benedetto del Tronto | Michael Nyman "The piano sings 2"

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Michael Nyman

"The piano sings 2"

Per i più Michal Nyman non è altro che il musicista che ha sottolineato le immagini dell'attrice Holly Hunter protagonista con la sua tastiera su una spiaggia neozelandese del film di "Lezioni di piano", magnifico lavoro di Jane Campion, ma il compositore inglese che ha coniato, quando lavorava come giornalista e critico musicale, il termine "minimalismo" è ormai un vecchio e distinto signore settantenne che vive a Città del Messico e che ha nel suo carnet, tra colonne sonore, lavori cameristici, sinfonici e operistici oltre un centinaio di composizioni tanto da essere annoverato tra i maggiori musicisti del nostro tempo.

"The piano sings 2" arriva a 9 anni di distanza dal primo volume che raccoglieva fogli d'album da magnifiche pagine composte per il cinema (soprattutto il magnifico e poco fortunato "Fine di una storia" di Neal Jordan). Nella nuova antologia il compositore, che oggi si è anche messo dietro un obiettivo per fermare nelle immagini di istantanee o di piccoli film e documentari le sue emozioni, raccoglie pagine meno conosciute ma intense e suggestive tratte da "Actors", il film del 2003 di Neil Jordan ("Dolores" e ""Zinc Bar" sono un grandi e densi momenti); da "The libertine" (altro superbo lavoro firmato nel 2004 da Laurence Dunmore); da "Il diario di Anna Frank" (cartone animato del 1995 del giapponese Nagaoka con momenti di alto lirismo come "Goodbye Mortie"); da "Wonderland" ed "Everyday", fulminanti film di Michael Winterbottom del 1999 e del 2012 (davvero sublimi e romanticissimi i temi "Franklyn" e "The 7th visit"); da "Gattaca", magistrale pagina di cinema del 1997 di Andrew Niccol.

In "Man with a movie camera" girato dallo stesso Nyman sull'opera di uno dei padri del cinema russo come Dziga Vertov, si affaccia la freddezza di un costruttivismo sovietico vicino alla scuola musicale di Schoenberg ma, con la nervosa "An eye for optical theory" tratta da "I giardini di Compton House" di Greenaway, rappresenta gli unici momenti di diversità di tutta la raccolta. Suggestivi sono anche i commenti di "Through the only window", un tappeto di note create in origine per quartetto d'archi e pianoforte per la mostra fotografica parigina del Jardin des Tuileries, "De ma fenetre", esposizione dei lavori dell'artista coreano Ahae ma non manca di originalità anche l'unica composizione fine a se stessa che non ha nulla a che vedere con le immagini ma che è essa stessa fonte di immaginari percorsi sonori, "Sadie's song" che risale al lontano 1999.

Voto 7,5/10

23/03/2014





        
  



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