1° BANDO DI POESIA. Dedicato a Lea Garofalo
San Benedetto del Tronto | Il coraggio delle donne Vedo sento Parlo..
il bando
Una volta, i giovani vivevano in grandi famiglie, spesso matriarcali, in cui si viveva fianco a fianco con sorelle, cugine, condividendo tempi e spazi e rispettando il ciclo naturale della vita. Oggi i ragazzi sono spesso figli unici, che dividono la loro solitudine dietro ad un desktop, intrappolati in complicate menage familiari, dove complici fallimenti di rapporti parentali, ottengono sempre la soddisfazione dei propri “desideri”. Giovani egoisti ed annoiati che non sanno cosa sia un “NO”, e a cui rispondono con violenza.
Agli occhi di molti adulti, l’attuale è una generazione di giovani e di adolescenti che sembra non avere né punti di riferimento nè valori positivi forti, che mette in luce l’assenza di progettualità per il futuro, di regole e di limiti precostituiti, che sembra perdersi nella ricerca di situazioni e comportamenti irrazionali, confrontandosi con il limite estremo, il rischio non calcolato, l’esagerazione, il tutto facendo aumentare anche comportamenti di intolleranza, aggressività, microcriminalità.
Questi atteggiamenti, a detta di molti, travalicano la naturale confusione comportamentale tipica dell’adolescenza, e si tramutano in un vero e proprio disagio generazionale, un disorientamento dei giovani, incapaci di costruire nuovi valori positivi per la società di fronte a cambiamenti sociali molto importanti. Ovviamente è una lettura parziale, che non rappresenta la complessità della realtà.
I comportamenti dei giovani e degli adolescenti in particolare, sono da sempre comunque difficili da interpretare. La tendenza all’egocentrismo e al protagonismo giovanile, la difficoltà di rapporti con il mondo adulto, l’incoscienza e l’atteggiamento di sfida riguardo alle regole sociali, hanno sempre contraddistinto i loro comportamenti. Un difficile conflitto tra generazioni si ripropone ogni volta che avvengono importanti modificazioni sociali, che influenzano gli atteggiamenti individuali e di gruppo e che diversificano le risposte che vengono date per adattarsi questi cambiamenti. Appartenere al mondo adulto o a quello giovanile può fare la differenza.
L’opinione pubblica è comunque in allarme perché registra l’aumento della violenza e della aggressività giovanile e si interroga perplessa su come potrà mai essere il futuro della società. Questa tendenza a ricercare un capo espiatorio, è tipica di una difficoltà a sapersi mettere in discussione, e impedisce la ricerca di un’analisi prima di tutto all’interno della società stessa per comprenderne le cause più profonde.
La capacità di autocontrollo e i limiti sociali aiutano quindi a guidare in maniera costruttiva la nostra naturale aggressività. Se non c’è l’uno e non ci sono gli altri l’aggressività è destinata a scatenarsi nelle sue forme più distruttive e violente. Probabilmente una parte di aggressività violenta ma latente è presente a livello individuale in ognuno di noi.
Come tenere sotto controllo l’aggressività? momento di maggior apprendimento nella dinamica evolutiva dell’uomo è senza dubbio l’età infantile e quella adolescenziale. Quando cioè c’è più ricettività nell’apprendere ed eventualmente conformarsi a ciò che viene trasmesso dal mondo adulto.
Per questo la necessità di interagire con progetti che coinvolgano i giovani, in percorsi didattici che abbiano per oggetto la violenza sulle donne ed il coraggio di ribellarsi alla mafia.
Il Bando di Poesia promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili dedicato a Lea Garofalo, il coraggio delle donne, vedo , sento parlo, rivolto alle scuole medie superiori, è un percorso che permetterà ai ragazzi di riflettere sulla violenza. Anche se per un attimo, anche se per un battito di ciglia, il loro cuore registrerà un messaggio di amore, fiducia, speranza, avremmo vinto una piccola battaglia, contro la noia e l’arroganza.
Il Presidente del Comitato pari Opportunità ODCECAP
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06/03/2014
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