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Mina in un Mondo Marcio

San Benedetto del Tronto | Mondo Marcio "Nella bocca della tigre"

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Mondo Marcio

"Nella bocca della tigre"

Apre il disco un' orchestra d'archi ed è come aprire un dizionario alla voce "tigre". Con la breve descrizione di uno degli animali predatori più abili della terra. E Mondo Marcio, al secolo Gian Marco Marcello, rapper milanese in attività da una decina d'anni, apre il dizionario della canzone italiana alla voce "Mina" e si diverte a predare a destra e a manca dal ricchissimo repertorio delle Tigre di Cremona, oggi cittadina svizzera che dall'alto delle sue vette artistiche sorride, sorniona, vedendo come la sua sconfinata lista di canzoni possa giocare con l'attualità in mano ad un giovane che erutta parole come fuoco eterno nel migliore stile italiano dell'hip hop.

La cosa più originale del lavoro è la ripresa di un repertorio mai scontato (tranne "Parole, parole" diventata "Solo parole", tra l'altro realizzata molto bene, con tanto di provocazioni da querela, come suggerisce lo stesso Mondo Marcio) che spazia dai primi giorni del rock'n'roll ("Dove sarai tu", dalla magnifica "La notte" di Gian Piero Reverberi del 1960) fino a "Canarino mannaro" ("Meno fragile" cita "Fosse vero") passando per "Senza umanità" tratta dal "Conte Dracula" del 1985 (uno dei vertici dell'intero lavoro); per "Richiamo" che cita "Bugiardo e incosciente" e per "Se adesso te ne vai" che cita la celebre "Un anno d'amore"-C'est irreparabile" di Nino Ferrer. Ci sono le "Rane supreme" di "Serpenti" diventata "Fiore nero" (quante analogie con la "Caruso" di Dalla!) e "Più di così" da "Catene" diventata "A denti stretti".

Insomma una bella carrellata di canzoni che hanno entusiasmato la stessa Mina per la scelta e per l'azzardatissimo accostamento del campionamento. Mondo Marcio tra una denuncia sociale con la rima a volte un po' forzata e il solito dizionario a base di sesso, denaro, invettive e piccole grandi maledizioni e bella vita facile da inseguire, tipico di ogni rapper che si rispetti riesce a far lievitare la ciambella e a farla cuocere col buco grazie semplicemente ad una idea forte che troppo spesso non risulta emergere dalla banalità di quasi tutte le produzioni del genere in questi anni. "Nella bocca della tigre" è un disco di Mondo Marcio e Mina. Nessuno ci avrebbe mai scommesso un euro ma oggi segna un punto a favore dell'evoluzione dell'hip hop italiano, sempre stretto e soffocato dalle rime forzate di una lingua scarsa di mono/bisillabi concettuali. "E' stato davvero incredibile come esperienza -dice Gian Marco- ho semplicemente campionato una voce mitica e ci ho costruito intorno altri versi per una canzone. Temevo che la Tigre sguainasse gli artigli per dilaniarmi e invece mi ha accolto, felice, tra le sue braccia"

Voto 7/10

19/04/2014





        
  



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