Le canzoni immortali di Jackson Browne
San Benedetto del Tronto | Artisti vari "Late for the sky" - A Tribute to Jackson Browne
di
Artisti Vari
"Looking into you" - A tribute to Jackson Brown
Non si è trattato di un pesce d'aprile quest'anno, data in cui è stato pubblicato in Usa "Looking into you", un doppio disco con due dozzine di canzoni per un tributo ad un autore amatissimo come Jackson Browne, eterno ragazzo che ha sollevato le nebbie d'inverno della nostra generazione con alcune tra le canzoni più belle scritte negli anni Settanta. In copertina una semplice casa in perfetto stile country, la porta aperta, un vaso alla finestra e un pianoforte a ridosso. Un giusto simbolo di intimità e di semplicità per dare risalto ad una scrittura pura e diretta nella quale gli stilemi della musica country si contraggono per lasciare spazio all'invenzione melodica di un autore estremamente raffinato attraverso linee di canzoni perfette interpretate da una voce bellissima.
Jackson Browne, classe 1948, nato incidentalmente in Germania si è ritrovato giovanissimo, a soli 17 anni, ammaliato dagli occhi ipnotici di una tenebrosa modella tedesca, tale Christa Päffgen, la celebre Nico della corte di Andy Warhol e dei Velvet Underground. Per lei e per celebrare i giorni di quel breve amore compose "These days" che in questa magnifica raccolta omaggio apre la sequenza di 23 canzoni nell'interpretazione di Don Henley. Tutta la vecchia scuola cantautorale americana si è fatta in quattro per rendere omaggio a Browne le cui canzoni hanno lasciato il segno nel tempo. David Lindley e Bonnie Raitt per "Everywhere i go", le Indigo Girls per "Fountain of sorrow", Bob Schneider per "Running on empty", Lyle Lovett per "Rosie" e "Our lady of the well", Lucinda Williams per una sublime versione di "The pretender", Shawn Colvin per "Call it a loan", John David Souther per "My opening farewell", Joan Osborne per "Late for the sky", Bruce Hornsby per "I'm alive", Marc Cohn e Joan As Police Woman per la magica e meno conosciuta "Too many angels", Karla Bonoff per "Something fine" fino al bluesman Keb' Mo' per "Rock me on the water", Ben Harper dal vivo e al pianoforte per "Jamaica say you will" e Patti Scialfa con il suo Boss Bruce Springsteen per "Linda Paloma". I "minori" come Griffin House, Jimmy LaFave, Eliza Gilkynson, Venice, Kevin Welch (dalle superlative corde vocali) ce l'hanno messa davvero tutta regalando superbe versioni di "The barricades of heaven", "For everyman", "Before the deluge", "For a dancer" e "Looking into you".
Una vera messe di canzoni bellissime per una passeggiata lunga oltre 40 anni tra le partiture di un autore dell'Olimpo.
Voto 8/10
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05/04/2014
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