Gilberto (Gil) canta Joao
San Benedetto del Tronto | Gilberto Gil "Gilbertos samba"
di
Gilberto Gil
"Gilbertos Samba"
Doppio Gilberto all'orizzonte, Gilberto Gil e João Gilberto. Un cognome, quello di João, che rappresenta l'invenzione della bossanova nata dal samba. Un nome, quello di Gil, che rende omaggio all'emblema della musica afro-brasiliana qual è il samba. Presentato in questo weekend al Teatro Net Rio della capitale morale del Brasile, "Gilberto sambas" celebra l'83enne João con un lavoro essenziale e minimale reso alla perfezione da una chitarra condita qua e là da discrete percussioni, da leggeri venticelli di elettronica (responsabile ne è Moreno Veloso che ha curato anche la produzione totalmente in analogico, insieme con Bem, figlio di Gil) e da una voce controllatissima di Gilberto Gil che non si lascia mai prendere dai furori del pop rock cui spesso ci aveva abituato. Un'attività musicale sviluppatissima quella di Gilberto Gil che, con il governo Lula, ha ricoperto anche la carica di Ministro della Cultura di un paese in forte sviluppo economico e nell'occhio dell'attualità per le prossime Olimpiadi del 2016 e per l'imminente campionato del mondo di calcio.
Sono ormai quasi 60 i dischi della sua lunga carriera iniziata nel lontano 1964 e dopo decenni Gilberto Gil avvolge il samba con una inconsueta discrezione, la stessa che aveva ai tempi di "Nós, par exemplo" quando duettava con Bethania, Caetano e Gal Costa ai tempi dell'università di Bahia e dopo l'incontro e le lezioni di maestri come Luiz Gonzaga per la fisarmonica e Dorival Caymmi per la chitarra. Fu Caymmi che lo introdusse all'essenza del samba e oggi Gilberto Gil gli rende nuovamente omaggio ospitando in questo lavoro due suoi figli, Danilo (in una deliziosa e quasi rappata "Eu sambo mesmo", in perfetto stile João) e Dori (che chiude la sequenza con "Gilbertos").
Le dodici canzoni di "Gilberto sambas" appartengono tutte al repertorio di João Gilberto, il gran vecchio della bossanova che ha saputo trasformare in interpretazione intensa anche il sussurro e il filo di voce ma questa volta Gil riesce a trasformarsi davvero in raffinato interprete di quelle linee melodiche che comprendono classici come "O Pato", "Desafinado", "Desde o samba è o samba" ("A tristeza è senhora"), "Doralice", "Você e eu", "Eu vim da Bahia" e autori di classe come Vinicius De Moraes, Caetano Veloso, Carlos Lyra e Antonio Carlos Jobim. Un bel pacchetto di interpretazioni che viaggeranno immediatamente nei teatri di tutta Europa per veicolare e promuovere ulteriormente il Mondiale di Calcio del paese che ha reso questo sport pieno di allegria e nel dominio dei fantasisti e dei frombolieri.
Voto 8/10
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06/04/2014
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