Ieri mi è arrivata l’informativa sull’Imposta Unica Comunale, la famigerata IUC 2014.

Un balzello introdotto dalla Legge di Stabilità 147/2013, che prevede la riunificazione tra vecchia IMU, TARI ( tributo per lo smaltimento dei rifiuti) e TASI (tributo per i servizi indivisibili).

Allegato all’informativa, a me come a moltissimi cittadini è arrivato un modello F24 in bianco,  questo ha ingenerato nella sottoscritta come in tutti quelli che oggi hanno affollato lo sportello tributi del Comune, una gran confusione.  Devo pagare? Non devo pagare?

Ora va detto che l’informativa riporta tutti i richiami di legge a cui si dovrebbe fare riferimento per autodeterminare se si è esenti dal pagamento e se non, quale sia l’importo dovuto.

Una volta risolto il dubbio sulla mia questione personale,  sono andata a cercare il Dirigente dott. Katia Talamonti e l’Assessore di riferimento Fabio Urbinati per cercare di capire. Mi piace sempre risolvere ma anche capire i meccanismi e le dinamiche di certi servizi o disservizi.

Mi è stato subito chiarito che non si tratta assolutamente di un disservizio, anzi, parrebbe  che il nostro Comune sia uno dei pochi che si sia messo completamente a disposizione del cittadino che può farvi ricorso gratuitamente recandosi presso gli uffici o accedendo ad un portale dedicato.

“La Tasi - dicono la Talamonti e l’assessore Urbinati in coro- è una imposta in autoliquidazione, cioè il Comune per legge sarebbe solo chiamato a riscuotere e non prevede assolutamente che faccia i conteggi come invece è previsto per  la Tari e che riguarda i rifiuti, essa infatti deve essere calcolata dagli uffici e i cittadini la  riceveranno  a Settembre.

E’ apparso subito chiaro a me, ma evidente così è stato anche per gli  uffici comunali che è impensabile che i cittadini tutti possano avvalersi del sistema in autoliquidazione accedendo al portale del Comune o facendosi due conti con la calcolatrice.

E’ per questo, mi dice l’assessore che abbiamo messo a disposizione di tutti i cittadini l’intero ufficio, chiunque può recarsi in Comune e senza spendere un euro chiarire la propria posizione e avere un quadro esatto della sua posizione contributiva, “questo consente anche a noi – aggiunge la dirigente- di avere un quadro sempre aggiornato e veritiero della situazione immobiliare e abitativa della città”.

All’apparenza l’unico inconveniente dunque sembra essere la mattinata persa a fare la fila per accedere, numerino in mano all’ufficio “chiarificatore”.

Resta comunque il fatto che un po’ di confusione resta ma forse questa è da imputare ad uno Stato Centrale che invece di semplificare complica.

Una frase risolutiva del problema comunque l’ho recepita forte e chiara  “ LA TASI LA DEVONO PAGARE SOLO I PROPRIETARI DELLA PRIMA ABITAZIONE E SE VI HANNO LA RESIDENZA poiché, TUTTI GLI ALTRI HANNO Già PAGATO o DEVONO PAGARE LA MINI-IMU”.

L’assessore Fabio Urbinati poi mi precisa alcune questioni tecniche che attengono alle scelte politiche dell’Amministrazione Comunale.

“ Il Comune di San Benedetto ha scelto di applicare l’imposta solo sulle prime case e non già su altre tipologie di immobili ( seconde case che hanno già pagato l’Imu o attività produttive) o di diverso uso abitativo, l’inquilino o il comodatario  infatti non sono chiamati a pagare nulla e – aggiunge- abbiamo scelto di applicare l’aliquota al 2,5% senza avvalerci dell’ulteriore possibilità di applicare l’aliquota aggiuntiva dello 0,8% che avrebbe portato ad un buon 3,3%”.

La TASI, ribadisce Urbinati consente al Comune una forbice di manovra molto più ampia che non rispetto alla vecchia Imu, il Comune con questa tassa può scegliere a chi e in che misura applicarla e a San Benedetto si è scelto di incidere solo sulla prima abitazione adibita a residenza.