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"Affabulatoria" di Antonio De Signoribus

San Benedetto del Tronto | Storie e tradizioni.

di Antonio De Signoribus

"Affabulatoria" di Antonio De Signoribus

"E' indubbiamente vero,per dirla con Alfonso Di Nola,che i tempi correnti,le forme nuove assunte dal vivere sociale hanno distrutto quel focolare che fu al centro della umanità e socialità dei tempi antichi".Ebbene,eccone uno immaginario,accanto al quale,vi invito a sedervi per ascoltare la buona parola affabulatoria di quel tempo ormai lontano,di cui non dobbiamo perdere la memoria,mai. Ascoltate. In campagna una antica leggenda diceva che nella notte di Natale i buoi parlassero tra di loro di cose arcane,ma era proibito a orecchio umano ascoltare i loro dialoghi.

Un curioso, che si era nascosto nella mangiatoia per capire quello che si dicevano, fu ucciso e divorato. Per questo motivo i contadini si tenevano lontani dalle stalle,almeno in quella notte santa. Un'altra storia popolare diceva che la notte che precedeva la festa di sant'Antonio Abate ,molto sentita un tempo nelle Marche,scendeva in campo il Santo,che passava in tutte le stalle dove c'erano animali domestici, di cui è protettore, e con loro s'intratteneva per chiedere se i padroni li maltrattassero. Per questo motivo le stalle erano tenute pulite e a tutti gli animali, indistintamente, veniva fatto un trattamento speciale con doppia razione di mangime e di becchime.

C'era,poi,una usanza particolare. Eccola. Le zitelle desiderose di prendere marito, durante la processione con la statua del Santo,dal cui braccio destro pendeva un campanello,si mettevano bene in vista,dove si snodava la processione, tutte occhi e orecchi,verso il campanello, poiché se avesse suonato,era segno che avrebbero trovato marito entro l'anno. E la storia del maialino la conoscete? Dovete sapere che un re chiamò sant'Antonio, per guarire una regina,in preda al maligno,poiché si diceva,che avesse sconfitto il demonio. Per farla breve, la regina fu guarita subito;mentre avveniva il miracolo,apparve,all'improvviso, una scrofa, che depositò, davanti al Santo,uno dei suoi piccoli, senza occhi e senza zampe. Anche in questa occasione il maialino fu miracolato, tanto che si mise a girare attorno al suo benefattore, che da quel giorno non lo abbandonò più. Nemmeno nelle statue,dove c'è sempre. Adesso si cambia musica. Ascoltate questa. Pasquale dormiva in camera con la madre, poiché aveva altri fratelli e la casa era troppo piccola per avere una camera tutta sua.

Una notte,sua madre,in sogno,si lamentava cosi forte che lo svegliò. Appena aprì gli occhi vide sul suo petto un gatto nero cosi grosso che lo spaventò; la chiamò,allora, con tutto il fiato che aveva in gola e il gatto cadde a terra facendo un rumore bestiale; cosa strana per i gatti che si muovono con passo felpato. Pasquale, cercò il gatto, ma non lo trovò. La cosa era inspiegabile. E, ancora oggi,dopo tanti anni, non si capacita della cosa, e ripete spesso:"Come ha fatto ad uscire se la porta e la finestra erano chiuse?". E quest'altra. Ogni notte di luna piena,una donna, vedeva sbucare dalla porticina riservata al gatto, un braccio totalmente coperto di lunghi peli neri;era convinta che si trattasse del lupo mannaro;così, una sera, quando quell'orribile braccio sbucò di nuovo da quella porticina e fuori si sentivano strani ululati, la donna, coraggiosa, prese un coltello e cominciò a colpirlo fino a quando non lo vide sanguinare.

Dopo qualche minuto sentì una voce che diceva:"Grazie amica,colpendomi mi hai fatto uscire il sangue malato,ed ora sono guarito per sempre". La donna,allora,aprì la porta ma l'uomo scappò subito via per non farsi riconoscere. E adesso qualche curiosità. Lo sapevate? Nei nostri paesi era cosa di tutti i giorni prestarsi tra famiglie pane,farina di grano e di granturco, o cose da mangiare, che immancabilmente venivano restituiti; solo il sale non veniva restituito,pena qualche disgrazia. Quando ad una persona cadeva un oggetto e un'altra glielo raccoglieva, era credenza, che per questo atto di gentilezza, si salvava un'anima dal purgatorio. Quando, poi, si sognavano i numeri da giocare al lotto non si dovevano dire a nessuno perché poi non sarebbero mai usciti. Adesso qualcuno si morderà i gomiti per averli rivelati e penserà sicuramente tra sé e sé:"Ecco perché non sono mai usciti".

07/01/2015





        
  



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